Economia

Inflazione rallentata, Bns verso un ultimo ritocco del tasso?

Secondo gli analisti, il prossimo aggiustamento potrebbe essere quello finale (e limitato): frenata del rincaro forse sottovalutata

Interventi agli sgoccioli?
(Keystone)
3 aprile 2023
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Con il sensibile rallentamento del rincaro in Svizzera l'attenzione è ora rivolta alla Banca nazionale svizzera: il prossimo ritocco del tasso guida sarà limitato e sarà l'ultimo, prima della prossima fase di cali? C'è chi lo pensa.

Se gli esperti avevano sottovalutato l'aumento dell'inflazione nella Confederazione nei primi due mesi dell'anno, ora ne hanno sottostimato la diminuzione, per quanto riguarda il mese di marzo. Il rallentamento dell'aumento dei prezzi (+2,9% su base annua, contro il +3,4% di febbraio) viene comunque considerato un importante aiuto per la Banca nazionale, impegnata a limitare il rincaro.

I dati segnalano che gli effetti di secondo impatto (cioè concretamente di una spirale dei prezzi) sono rimasti finora moderati, afferma Karsten Junius, capoeconomista presso J. Safra Sarasin. David Kohl di Julius Bär è dello stesso parere: non ci sono segnali di un vortice dei prezzi.

Alexander Koch di Raiffeisen ritiene che l'aumento dell'inflazione più forte del previsto osservato all'inizio dell'anno fosse dovuto principalmente al fatto che le aziende hanno colto l'opportunità di adeguare i prezzi. In marzo la situazione è cambiata: sebbene il costo degli articoli di abbigliamento e dei viaggi siano aumentati, per effetto stagionale, la dinamica in molte altre categorie si è rivelata nuovamente più debole.

Stando agli analisti è probabile che la Banca nazionale, che avrà giocoforza atteso con trepidazione i dati dell'Ufficio federale di statistica, guardi ora con maggiore tranquillità al futuro. Come noto, il principale strumento in mano all'istituto per combattere il rincaro è l'aumento del tasso guida: negli ultimi nove mesi sono già stati operati quattro ritocchi, con un tasso che è stato portato dal -0,75 al +1,5%.

Secondo Koch e Junius l'attuale livello d'inflazione spinge a credere che nel prossimo esame trimestrale dalla situazione economica e monetaria – in programma il 22 giugno – la banca guidata da Thomas Jordan potrebbe limitarsi a un lieve rialzo di soli 25 punti base. Anche stando a Ubs l'istituto correggerà il tasso guida verso l'alto solo di un quarto di punto, dopodiché è probabile che si astenga da ulteriori rialzi per il resto dell'anno. Sempre nell'ottica degli economisti della banca che a breve sarà guidata da Sergio Ermotti il taglio dei tassi di interesse sarà invece probabilmente un tema solo a partire dal 2024.

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