Economia

La Banca nazionale svizzera alza il tasso guida al +1,5%

Si tratta di contrastare l'accresciuta pressione inflazionistica, ha informato la banca al termine del tradizionale esame trimestrale

La Bns
(Keystone)
23 marzo 2023
|

Malgrado le turbolenze sui mercati finanziari mondiali la Banca nazionale svizzera prosegue nella lotta contro il rincaro e inasprisce ulteriormente la sua politica monetaria: l'istituto innalza di 0,50 punti il suo tasso guida, portandolo dal +1% al +1,5%.

Si tratta di contrastare l'accresciuta pressione inflazionistica, ha informato la banca al termine del tradizionale esame trimestrale della situazione economica e monetaria. Come noto l'inflazione in Svizzera è salita in febbraio al 3,4%, più di quanto si aspettassero gli specialisti.

La mossa dell'istituto guidato da Thomas Jordan – che giunge all'indomani di un ritocco di 0,25 punti operato dalla Federal Reserve americana e in attesa che la Banca d'Inghilterra scopra a sua volta le carte – è in linea con le attese della maggioranza degli analisti (21 su 27 esperti interrogati dalla Reuters prevedevano 0,5 punti, gli altri 6 solo 0,25).

Stando agli esperti l'istituto è impegnato in un difficile esercizio di equilibrismo: da un lato deve chiudere i cordoni della borsa e cercare di rallentare il rincaro, con un'economia che ancora tira, spinta dai consumi e dal buon mercato del lavoro, dall'altra è tenuto a fornire enormi liquidità alle banche per evitare un tracollo del sistema. Oggi sono attese anche dichiarazioni in conferenza stampa di Jordan su Credit Suisse.

Dopo aver mantenuto il tasso di riferimento fermo per oltre sette anni la Bns aveva operato la prima stretta di 0,5 punti (da -0,75% a -0,25%) il 16 giugno 2022, quando si era mossa a sorpresa prima della Banca centrale europea (Bce). Un secondo rialzo era intervenuto il 22 settembre: era stato quello che aveva segnato la fine dell'epoca degli interessi negativi, con il passaggio del tasso guida dal -0,25% al +0,50%. Il terzo passo (da 0,50% a 1,00%) è arrivato il 15 dicembre e oggi si giunge al quarto intervento verso l'alto nel giro di nove mesi.

Come noto dal giugno scorso la Bns non considera più troppo elevata la quotazione del franco: la forza della moneta elvetica permette infatti di ergere un vallo contro l'inflazione importata. Naturalmente il franco forte ha un impatto negativo sulle esportazioni, ma l'industria svizzera sembra essersi abituata, nel corso degli anni, a sostenere il fardello monetario. In tal modo l'euro si è ormai stabilmente orientato a un corso basso: oggi la moneta europea viene scambiata praticamente alla pari con il franco.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE