Dai primi indizi, il record dello scorso anno non sarà replicato. All’appello mancano oltre 2mila mezzi: -15%
Zurigo – Dopo un anno record nel 2021, le vendite di moto in Svizzera hanno rallentato massicciamente nel 2022, segnando un calo di oltre il 15% nel primo trimestre.
Tra gennaio e marzo, sono stati venduti poco più di 11’300 veicoli nuovi, secondo l’ultimo rilevamento di Motosuisse. Si tratta di 2’096 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e questo nonostante il fatto che l’inverno sia stato molto mite, precisa l’associazione dei fabbricanti, grossisti e importatori del ramo. Il calo delle vendite è nettamente più marcato nel segmento moto (-20,5% a 7’029) che in quello degli scooter (-6,7% a 3’678).
"Era chiaro che non avremmo mantenuto il livello senza precedenti dell’anno scorso, spinto dalla pandemia e dall’accesso dei 125 centimetri cubici di cilindrata a partire dai 16 anni", ha detto all’agenzia finanziaria Awp un portavoce di Motosuisse.
Al momento, la guerra in Ucraina e l’inflazione causano problemi agli affari: "offusca il clima del consumo e induce gli svizzeri a rimandare certi acquisti", ha detto il portavoce.
Tra i costruttori, Honda è volata al primo posto con circa il 44% in più di due ruote vendute. Questo è dovuto principalmente alla grande richiesta del nuovo scooter PCX 125. Honda ha così sottratto il posto a Yamaha che ha invece registrato un crollo delle vendite di quasi il 28%.
Segue la tedesca BMW che ha visto un calo delle vendite del 15% e sottratto il terzo posto alla concorrente italiana Vespa le cui vendite sono diminuite di quasi il 19%.
Tra le moto, la flessione è stata particolarmente pronunciata nella categoria 125 centimetri cubici (-37%), che avevano registrato una forte spinta l’anno scorso quando l’età minima per la patente di guida era stata abbassata a 16 anni.
Se il mercato degli scooter nel suo complesso è diminuito, l’appetito del pubblico elvetico per i modelli elettrici si è nuovamente confermato, con le vendite salite del +53,9% in un anno.
Per il resto dell’anno, l’associazione preferisce astenersi dal fare proiezioni a causa della stagionalità delle vendite, che dovrebbero iniziare davvero solo tra qualche settimana. Una cosa è certa, però: ai fan delle due ruote sarà chiesto di pagare di più a causa dell’inflazione diffusa. "Alcuni importatori hanno già annunciato che saranno costretti ad aumentare i loro prezzi di vendita", dice il rappresentante di Motosuisse.