Economia

‘Anche nel nostro fazzoletto di terra ci sono eccellenze’

Così Bernardino Bulla, presidente della Fondazione Centenario di BancaStato che ha indirettamente finanziato Gain Therapeutics, ora quotata al Nasdaq di New York

Bernardino Bulla
(Archivio Ti-Press)

Non capita tutti i giorni e nemmeno tutti gli anni che una società costituita in Ticino e finanziata anche da capitali ticinesi, arrivi a sbarcare a Wall Street. Nel caso specifico al Nasdaq, il listino tecnologico della Borsa statunitense. È il caso di Gain Therapeutics Inc (Nasdaq: GANX), partecipata da TiVenture Sa, società di proprietà della Fondazione del Centenario BancaStato. La società ha completato l’entrata in Borsa (Initial public offering, Ipo) lo scorso 18 marzo. Il prezzo per azione è di 11 dollari, il capitale raccolto con la vendita di 4’181’818 di azioni è stato di 46 milioni di dollari che porta a una capitalizzazione di Gain Therapeutics che supera i 130 milioni. Oggi la quotazione del titolo superava i 13 dollari (+2,38 dollari in tre giorni, ndr).

La Gain Therapeutics Sa è stata fondata nel 2017 da TiVenture e investitori privati, incluso l’attuale presidente del Consiglio di amministrazione Khalid Islam, residente a Lugano. “In pochi anni di duro lavoro, ha costruito un team di altissimo livello, raccolto finanziamenti importanti da fondi prestigiosi e raggiunto risultati scientifici rilevanti. Nel 2020 è stata creata la Gain Therapeutics Inc, con sede a Bethesda (Maryland, Usa) per facilitare l’accesso a capitali negli Usa, che hanno portato a un finanziamento di 10 milioni a luglio 2020 e all’Ipo attuale”, si legge in una nota stampa.

Una speranza per le malattie genetiche rare

Gain Therapeutics è un’azienda biotecnologica che sviluppa terapie innovative per malattie rare e neurodegenerative. Queste malattie ereditarie si sviluppano in pazienti che ereditano mutazioni genetiche. Gain ha sviluppato la tecnologia SEE-Tx, che grazie ad algoritmi brevettati e all’uso di supercomputer, riesce a identificare molecole (STARs) che possono recuperare l’attività compromessa dalla mutazione genetica e ad alleviare il decorso di queste gravi malattie croniche che non hanno alternative terapeutiche.

Gain ha ricevuto riconoscimenti e finanziamenti importanti da prestigiose organizzazioni tra cui le americane Michael J. Fox Foundation for Parkinson Research (creata dall’attore Michel J. Fox) e la Silverstein Foundation, oltre che da prestigiosi programmi europei di ricerca (Eurostars-2) e da Innosuisse. Collabora attivamente con l’Istituto di ricerca in biomedicina di Bellinzona (Irb), con l’Eoc, e con numerose università e centri di ricerca internazionali (Oxford, Cambridge, Maryland, Minnesota, il National Institute of Health). 

Nella sede di Lugano sono gestite le attività di sviluppo, dirette dal General Manager e Presidente Dr. Manolo Bellotto. Lo sviluppo farmaceutico è diretto dal Dr. Roberto Maj, mentre la parte finanziaria è diretta dal Cfo, Salvatore Calabrese. Gain effettua le sue attività di ricerca a Barcellona, dove risiede l’inventore della tecnologia SEE-Tx, il professore Xavier Barril (Università di Barcelona). Eric Richman, Ceo di Gain Therapeutics Inc, dirige la sede americana a Bethesda (Maryland).

Il settore biotecnologico è oggi sulla breccia per le ragioni legate alla pandemia. È strategico per il Ticino? Nel senso che in questo piccolo fazzoletto di terra tra Zurigo e Milano è possibile immaginare di attirare capitali di rischio e aziende innovative? Lo abbiamo chiesto a Bernardino Bulla, presidente del Consiglio di fondazione della Fondazione del Centenario BancaStato e del Cda di BancaStato.

«Le biotecnologie stanno profilando e diversificando sempre di più l’economia del nostro Cantone. Nel nostro ‘fazzoletto di terra’ non mancano poi eccellenze legate alla ricerca scientifica, capaci di fornire importante valore aggiunto alla realtà economica. Le premesse per la crescita di aziende innovative ci sono. Parlando di ‘capitale di rischio’, ovvero del finanziamento a start-up, occorre tener presente che esso racchiude accresciuti rischi imprenditoriali. Per mitigare tali rischi, BancaStato ha voluto creare un’entità separata, ovvero la Fondazione del Centenario, che tramite la controllata TiVenture Sa agisce direttamente finanziando le società innovative. Così facendo riteniamo di adempiere in modo ancora più marcato al mandato pubblico assegnatoci dalla legge».

Soddisfazione per l’operazione Gain Therapeutics Lorenzo Leoni, managing partner di TiVenture Sa. «Siamo molto soddisfatti di aver portato a casa un simile risultato, frutto di anni di intenso lavoro e collaborazioni svolte anche a livello internazionale. Per TiVenture e per la Fondazione del Centenario BancaStato è fonte di grandi soddisfazioni. L’investimento iniziale, effettuato tra il 2018 e il 2019 ammontava a 750 mila franchi. Dopo l’entrata in Borsa la nostra partecipazione è valutata a oltre 9,5 milioni di franchi». 

La società ora quotata al Nasdaq può contare su finanziamenti più importanti, ma il lavoro di TiVenture non si esaurisce. «Il nostro obiettivo è di selezionare giovani aziende innovative con grande potenziale, finanziarle e accompagnarle nelle loro delicatissime fasi iniziali di crescita, formando una struttura manageriale e ottenendo ulteriori finanziamenti che possano rendere realtà le loro idee. Occorrerà ora capire quando e in che misura ’lasciare’ Gain Therapeutics, che ha dimostrato di sapere camminare sulle sue gambe. Missione compiuta, dunque!», commenta Leoni.

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