Economia

'Noi non possiamo vivere un altro lockdown'

L'associazione padronale di categoria Swissmem chiede a Confederazione e cantoni di assicurare che non sarà interessata da un eventuale confinamento

Per l'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica il lavoro prima di tutto (Ti-Press)
16 ottobre 2020
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L'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica non può assolutamente vivere un lockdown: lo sostiene l'associazione padronale di categoria Swissmem, che chiede a Confederazione e cantoni di assicurare che non sarà interessata da un eventuale confinamento. Da parte loro le aziende promettono di continuare a seguire in modo rigido le regole sanitarie e invitano anche il loro personale ad agire con responsabilità, evitando il contagio pure nella vita privata, pena conseguenze sul piano occupazionale.

Sulla scia della pandemia del coronavirus l'industria ha dovuto far fronte, soprattutto nel secondo trimestre, a un forte calo degli ordinativi e del fatturato, ricorda Swissmem in un comunicato odierno. La ripresa è spesso lenta e mette a rischio numerosi posti di lavoro. In molte situazioni nuove restrizioni all'attività commerciale sarebbero perciò quasi impossibili da affrontare.

'Che non se ne parli neanche'

Il fatto che ora si continui a parlare pubblicamente di confinamento è frustrante per le imprese e per i loro salariati, sostiene l'organismo. Fin dall'inizio esse hanno infatti sempre rispettato le disposizioni dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) in materia di igiene e di distanza: lo confermano numerose ispezioni da parte delle autorità. Di conseguenza, le aziende del ramo MEM non sono mai state focolai di diffusione del virus. Le ditte e il personale meritano un grande ringraziamento per questo, afferma Swissmem.

Questa esperienza è alla base della richiesta dell'associazione di non costringere in futuro il settore a un blocco dell'attività. È necessario un impegno pubblico da parte di Confederazione e cantoni che garantisca l'esenzione dell'industria MEM da un eventuale lockdown. Un tale impegno garantirebbe la sicurezza della pianificazione per le aziende, nonché la certezza - per i clienti e i fornitori - che non si verificheranno interruzioni nei rapporti d'affari. Questo attenuerebbe la pressione sulle società e sui posti di lavoro.

Un maggior numero di test anziché il lockdown

Dal punto di vista di Swissmem, a parte seguire le regole di igiene, scaricare l'applicazione Covid e usare le mascherine, va anche ampliata la strategia di test. Il maggior numero possibile di test rapidi deve essere messo a disposizione dei dipendenti e di chi viaggia per affari. Con questa sicurezza, le restrizioni di movimento e le regole di quarantena potranno essere allentate: entrambi questi fattori sono ostacoli che impediscono enormemente l'acquisizione di ordini e causano costi elevati, anche quando poi non si registra alcuna infezione, viene fatto notare.

Attualmente, la maggior parte dei contagi avviene nella vita privata, ricorda Swissmem. È quindi responsabilità personale di tutti gli abitanti della Svizzera esercitare la necessaria cautela in tale ambito. Le regole di distanza e di igiene devono essere mantenute anche in questo contesto, sebbene sia comprensibilmente difficile farlo. Se si verificasse un altro confinamento sarebbero inevitabili ulteriori perdite di posti di lavoro, mette in guardia l'organismo padronale.

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