Economia

Il Covid ha colpito le aziende svizzere, ma meno del previsto

Secondo gli analisti non si è manifestato lo scenario peggiore. Gli utili sarebbero migliori delle stime e il futuro è meno nero

A trarne un vero vantaggio, la farmaceutica e l'informatica (Ti-Press)
17 agosto 2020
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La crisi del Covid-19 ha colpito duramente le aziende svizzere, ma finora le conseguenze sembrano essere meno gravi di quanto preventivato dagli analisti. Stando a una valutazione dell'agenzia Awp, quasi l'80% delle società che hanno presentato i dati semestrali entro venerdì scorso hanno registrato cali del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019.

Guadagano le case farmaceutiche e il settore informatico

Tra le poche aziende a trarre beneficio dalla pandemia ci sono quelle farmaceutiche e quelle attive nel settore informatico, come il grossista Also o il produttore di accessori per computer Logitech, che hanno beneficiato del boom del lavoro a domicilio. Anche le società alimentari hanno superato bene la crisi.

In media un terzo in meno

In molti altri settori, invece, la pandemia non ha inciso solo sulle vendite, ma anche sui ricavi. Circa la metà di loro ha guadagnato meno, mediamente un terzo di meno. Un'azienda su sei è addirittura scivolata nelle cifre rosse. Tra queste troviamo società attive nel settore dei viaggi come Dufry, nonché le aziende industriali Bobst, Feintool, Tornos e Schmolz+Bickenbach.

Finora non si è però manifestato lo scenario peggiore. Le società quotate si sono spesso comportate meglio di quanto gli analisti avessero previsto. In termini di vendite, ad esempio, due società su tre hanno superato le stime medie del consenso degli analisti. Una su quattro ha superato anche le previsioni più ottimistiche.

A pesare anche il franco forte

Gli effetti valutari hanno però avuto un impatto più forte del previsto, secondo Stefan Meyer, di Ubs. Per molte aziende, il franco forte ha pesato sulle vendite.

È chiaramente difficile fornire delle cifre, afferma da parte l'analista della della Banca cantonale zurighese Andreas Müller. La recessione attuale è praticamente senza precedenti, e probabilmente non c'è mai stato un crollo così rapido prima d'ora. Spesso le aziende non sono in grado di valutarlo e non forniscono alcuna indicazione, aggiunge.

Sono soprattutto gli utili ad essere migliori delle stime, aggiunge Müller. I costi sono diminuiti notevolmente, con il lavoro a tempo ridotto da un lato, ma anche altri effetti, come le spese di viaggio molto basse o i costi di marketing azzerati.

Futuro più roseo

Per l'insieme dell'anno, gli analisti non vedono più le cose così nere come durante il lockdown. Malgrado ciò il risparmio dei costi andrà esaurendosi, prosegue Müller. Il lavoro a tempo ridotto sarà probabilmente usato meno e le spese di viaggio potrebbero tornare ad aumentare.

È probabile che gli oneri a medio termine si facciano sempre più sentire. Le sorprese positive del primo semestre non si ripeteranno quindi nella stessa misura nel secondo semestre, secondo gli analisti interpellati da Awp. I consumi privati recupereranno velocemente, mentre il turismo soffrirà ancora a lungo della crisi.

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