Economia

Crediti Covid, le aziende hanno usato solo la metà dei soldi

Il volume totale delle fideiussioni è di 15,2 miliardi, messi a disposizione di 128'616 imprese. Alcune Pmi stanno già rimborsando i prestiti

La grande corsa al sostegno finanziario era avvenuta a fine marzo e nella prima metà di aprile (Ti-Press)
12 giugno 2020
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Le piccole e medie aziende (Pmi) che hanno ricevuto dalle banche prestiti di emergenza legati al Covid-19 garantiti dalla Confederazione hanno finora usato in media solo la metà delle loro linee di credito e alcune di esse stanno già rimborsando i soldi.

È quanto emerge da un'inchiesta effettuata presso gli istituti dall'agenzia Awp. Quasi tutte le banche interrogate fanno sapere che il ricorso dei clienti al denaro è inferiore al 50% dell'importo disponibile. Solo la banca cantonale argoviese (Aargauische Kantonalbank, AKB) presenta un valore superiore, pari al 60%. L'indagine ha tenuto conto di tutta una serie di istituti che, insieme, sono all'origine di ben oltre la metà dei crediti coronavirus.

Il volume di questi ultimi è di 15,2 miliardi, messi a disposizione di 128'616 imprese, stando ai dati (che si riferiscono a ieri) della Segreteria di Stato dell'economia (Seco). La parte del leone (13,4 maliardi) è rappresentata da prestiti sino a 500'000 franchi con garanzia statale totale. Per gli altri 1,8 miliardi (aiuti da 500'000 franchi a 20 milioni) la Confederazione garantisce l'85%.

La grande corsa al sostegno finanziario era avvenuta a fine marzo e nella prima metà di aprile, con migliaia di domande al giorno. Una portavoce della banca cantonale di Zurigo (Zürcher Kantonalbank, ZKB) sottolinea che i prestiti ponte sono stati utilizzati da molte aziende come misura precauzionale: era infatti difficile stimare come la pandemia e le relative restrizioni avrebbero influenzato i rami economici e le aziende a medio e lungo termine. ZKB ha concesso 729 milioni di franchi, di cui il 43% è stato usato.

Da parte sua UBS ha stanziato 2,7 miliardi, con un utilizzo del 48%. In linea di principio non è comunque nell'interesse del cliente mantenere il pieno ricorso al credito per tutta la sua durata: la controparte deve anche dar prova di flessibilità e rimborsare il prestito in anticipo, se necessario, ha osservato un addetto stampa.

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