Economia

Ocse: 'La crisi del coronavirus è la più grave mai conosciuta'

Secondo le stime il Pil svizzero scenderà quest'anno del 7,7%, per poi risalire del 5,7% nel 2021. Nel mondo prevista una contrazione del 6% per il 2020

Per l'Ocse il basso livello del debito pubblico dà alla Svizzera la possibilità di agire su una leva fiscale (Keystone)
10 giugno 2020
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"Oggi ci troviamo in piena crisi mondiale, una crisi sanitaria, economica e sociale. È la crisi più grave che ciascuno di noi abbia mai conosciuto": lo ha detto il segretario generale dell'Ocse, Miguel Angel Gurria, presentando le prospettive economiche dell'organizzazione a Parigi.

"Sul fronte economico - ha avvertito - Gurria - la riduzione del 6% del Pil mondiale che prevediamo nel 2021 supera ampiamente tutte le riduzioni verificatesi negli ultimi 60 anni dalla creazione dell'Ocse". Per Gurria, non ci può essere "ripresa economica solida" se la pandemia non viene messa "sotto controllo".

Gurria ha reso omaggio alla proposta franco-tedesca di un fondo per rilanciare l'Europa dopo la crisi del coronavirus e permetterle così di rispondere alle grandi sfide dell'avvenire. "Nessun paese può lottare solo contro una crisi pandemica", ha detto ancora Gurria, invitando la comunità mondiale - e non solo l'Europa- a guardare "in grande", "lontano", come alla fine della seconda guerra mondiale, ad esempio, con il piano Marshall.

"Tutti i paesi devono cooperare", ha sottolineato il numero uno dell'Ocse, tornando a premere con forza per un approccio globale e multilaterale, incluso per sviluppare e distribuire i vaccini a "chiunque nel abbia bisogno". "Fino a quando il virus resterà attivo in una parte del pianeta - ha avvertito la minaccia resterà valida in tutte le parti del pianeta". Da parte sua, la capoeconomista dell'Ocse, Laurence Boone, ha parlato di "immensa incertezza".

Pil svizzero scenderà del 7,7% quest'anno, nel 2021 +5,7%

Il prodotto interno lordo svizzero diminuirà del 7,7% quest'anno, per poi salire del 5,7% nel 2021: la previsione è dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), sulla base di uno scenario che vede la pandemia di coronavirus contenuta entro questa estate.

"Nonostante un confinamento di durata più breve rispetto ad altri paesi i consumi delle famiglie e gli investimenti sono crollati", affermano gli economisti dell'organismo con sede a Parigi in un rapporto pubblicato oggi dedicato all'andamento della congiuntura mondiale.

Secondo l'OCSE i principali motori della crescita elvetica stanno perdendo colpi: i consumi privati dovrebbero diminuire del 6,8% nel 2020, mentre le esportazioni saranno in calo del 7,6%. L'anno prossimo si assisterà per contro a un rimbalzo rispettivamente del 6,5% e del 4,2%.

In uno scenario più pessimista, che vede una seconda ondata di contaminazione da Covid-19, il Pil svizzero potrebbe addirittura crollare del 10% nel 2020, prima di effettuare un mini-recupero del 2,3% nel 2021.

Stando agli esperti dell'OCSE il basso livello del debito pubblico dà comunque alle autorità pubbliche la possibilità di agire su una leva fiscale, in modo da sostenere le aziende. Si tratta in particolare di venire incontro alle piccole e medie imprese, che sono state duramente colpite da diverse settimane di attività ridotta o addirittura dalla chiusura completa temporanea.

Recessione mondiale al 6% se pandemia sotto controllo

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) prevede una recessione mondiale del 6% nel 2020 se la pandemia da Covid-19 "resta sotto controllo" e del 7,6% nel caso di una seconda ondata epidemica: è quanto emerge dall'Economic Outlook presentato oggi a Parigi.

Per il 2021, l'Ocse anticipa un forte rilancio con una crescita del 5,2% nello scenario senza seconda ondata e del 2,8% nello scenario con seconda ondata di virus.

Panorama previsioni Pil svizzero 2020-2021


 
                                           

 

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