Lo rileva il Center of Aviation che chiede un'azione coordinata dai governi. Dall'Fmi pronti 1'000 miliardi per fronte all'emergenza Covid-19
La maggior parte delle compagnie aeree mondiali rischia la bancarotta entro la fine di maggio a causa del coronavirus. Lo afferma il Center for Aviation, società di consulenza per l'aviazione.
"Entro la fine di maggio molte compagnie aeree mondiali saranno in bancarotta. Un'azione coordinata di governo e del settore è necessaria ora se si vuole evitare la catastrofe".
Il Fmi è pronto a mobilitare 1000 miliardi di dollari per far fronte all'emergenza coronavirus. Lo afferma la direttrice generale del Fmi, Kristalina Georgieva.
All'economia servono stimoli per "prevenire danni duraturi" e l'azione dei governi deve essere concertata. prosegue Georgieva, sottolineando che durante la crisi finanziaria gli stimoli di bilancio del G20 sono risultati pari al 2% del Pil solo nel 2009, ovvero circa 900 miliardi di dollari di oggi. Quindi, alla luce del coronavirus, "c'è ancora molto da fare".
Georgieva mette in evidenza che sono necessari stimoli di bilancio coordinati, azioni di politica monetaria coordinate ma anche una risposta coordinata dal punto di vista delle regole per assicurare un equilibrio fra il preservare la stabilità finanziaria, mantenere la solidità del sistema bancario e sostenere l'attività economica.
L'emergenza coronavirus mette al tappeto le principali borse europee. La peggiore continua ad essere Madrid (-10,3%), preceduta di poco da Parigi (-10%), Milano (-9,7%) Francoforte (-9%), Zurigo (-8%), e Londra (-7,2%). In rosso i futures Usa, che perdono oltre il 4,5%, con Goldman Sachs che prevede 5 punti percentuali in meno sul Pil per l'epidemia.
Crollano i titoli legati ai viaggi, da Tui (-34,2%) a International Consolidated Airlines (-23,5%), già British Airways e Iberia, da Ryanair (-19%) a EasyJet (-16%), da Air France (-16,2%) a Lufthansa (-9,7%). Il calo del greggio (Wti -7%) frena Tullow Oil (-30,65%), Bp (-8%), Total (-7,2%) ed Eni (-7%).
Sotto pressione i produttori di microprocessori Infineon ed Stm (-17,9% entrambi), mentre frena Fca (-17,2%) che ha annunciato lo stop degli impianti europei. Fa peggio Renault (-19%) seguita da Peugeot (-15,8%).