Economia

Libra a Ginevra, 'una rivoluzione da accompagnare'

Per il consigliere di Stato Pierre Maudet l'arrivo della criptovaluta di Facebook è 'una sfida che offre grandi opportunità'

Ginevra è stata scelta perché sede di molte organizzazioni interessate alla regolamentazione (Keystone)
21 giugno 2019
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L'arrivo a Ginevra di Libra, l'associazione che gestirà la nuova criptovaluta di Facebook, è una sfida per le organizzazioni internazionali, le autorità pubbliche e le banche e offre grandi opportunità, secondo il consigliere di Stato Pierre Maudet. Il "ministro" dell'economia ginevrino insiste sulla necessità di accompagnare la "rivoluzione blockchain" invece di subirla.

"L'impatto della creazione a Ginevra dell'associazione Libra - che sarà anche il nome della nuova moneta digitale di Facebook - non si misura in termini di posti di lavoro, ma di influenza e sviluppo di un intero ecosistema", ha osservato Maudet in un'intervista rilasciata all'agenzia AWP. "Creerà fermento e incoraggerà la messa in rete di ricercatori, ingegneri, accademici, start-up, ecc."

Ginevra è stata scelta perché sede di molte organizzazioni interessate alla regolamentazione, come l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT), l'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) o l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), afferma il consigliere di Stato."La blockchain è sia un'estensione di Internet che una nuova rivoluzione di portata paragonabile", ha aggiunto Maudet precisando che "il cambiamento deve essere accompagnato piuttosto che subito".

A suo avviso, è per questa ragione che Visa e Mastercard sono membri dell'associazione Libra, anche se la nuova tecnologia minaccia direttamente la loro attività. La blockchain e le criptovalute permettono infatti di evitare le intermediazioni consentendo gli scambi da persona a persona, con la massima trasparenza (a seconda del modello scelto) e con un registro dei dati considerato impossibile da falsificare.

"Non dobbiamo essere ingenui o compiacenti (riguardo agli interessi di Facebook e di altri), ma il fatto che la futura valuta sia basata su un paniere di divise è una buona notizia", secondo il politico ginevrino. "Non tutte le istituzioni della piazza finanziaria locale hanno colto la portata del cambiamento in corso, ma il settore dovrà comunque adattarsi, come l'economia nel suo complesso", sottolinea.

"Le banche tradizionali sono naturalmente scettiche, ma abbiamo visto, quando il segreto bancario è stato abbandonato, che una mancanza di preparazione potrebbe essere molto dolorosa. Meglio quindi sostenere il cambiamento. Le prime reazioni del mondo bancario ginevrino non sono state così negative come mi sarei aspettato", ha aggiunto il consigliere di Stato.

Per quanto l'Autorità federale della sorveglianza dei mercati (FINMA), Maudet ritiene che questa sarà ufficio di "acceleratore" del cambiamento - vista la politica federale favorevole alla blockchain - ma anche regolatore. Attualmente la Finma è in contatto con i promotori del progetto Libra per stabilire se si applica il diritto di sorveglianza svizzero e attraverso quale tipo di autorizzazione.

A Ginevra l'arrivo di Libra riporta in cima alla lista della priorità il progetto di campus blockchain caro a Maudet, che finora ha avuto difficoltà a decollare a causa di interessi divergenti. Esistono ancora rischi, ma "le opportunità di questa tecnologia sono enormi, ad esempio per migliorare la tracciabilità delle merci. Gli ambienti medici stanno attualmente valutando progetti blockchain per combattere le frodi nel settore dei farmaci". In questo contesto, Maudet considera il progetto Libra come un passo positivo per "l'ecosistema" ginevrino e svizzero, in particolare di fronte a concorrenti come Singapore e Tel Aviv, che sono pure in prima fila per questa tecnologia.

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