Economia

Masoni: 'Ridurre l'aliquota sull'utile delle società al 6%'

È l''obiettivo minimo' che la presidente di TicinoModa propone per evitare una fuga di buoni contribuenti

Ti-Press
21 maggio 2019
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«La competizione tra sistemi-Paese avviene anche sulla fiscalità, siamo coscienti delle pressioni cui il nostro Paese è sottoposto; siamo consapevoli dei rischi esistenziali che corre l’Avs se non si adatta all’evoluzione demografica; ma quanta fatica per mediare una soluzione in grado di aggregare un consenso per realizzare una ‘minima’ riforma necessaria». Sono parole di Marina Masoni, presidente di TicinoModa, che arrivano a due giorni dal voto nazionale sulla Riforma fiscale e del finanziamento dell’Avs. Riforma, lo ricordiamo, che elimina i regimi fiscali speciali per holding e società di sede e che potrebbe – se non si mettono in campo correttivi cantonali compatibili con i nuovi standard nazionali e internazionali – sancire la partenza di numerose aziende.

E il settore della moda – soprattutto in Ticino – è uno di quelli più sensibili alla leva fiscale. Lo ricorda la stessa Marina Masoni. «Vogliamo che il Ticino colga le opportunità di crescita e benessere offerte da un’industria della moda dinamica, anche con in marchi internazionali più prestigiosi e conosciuti, oppure preferiamo rinunciarvi in nome di una illusoria stabilità economica che sarebbe data da non si sa bene quale alternativa?», si è chiesta durante l’assemblea ordinaria tenutasi presso il Lac di Lugano. «Non abbiamo alcuna garanzia che chi ha scelto il Ticino come territorio di insediamento, di sviluppo e crescita, rinunci tutto d'un tratto a quel dinamismo imprenditoriale e a quella mobilità globale che lo hanno portato qui», continua Masoni. 

Il riferimento è ai timori – paventati da più parti, ma non confermati dai diretti interessati – di una partenza nei prossimi mesi delle attività della Luxury goods international del gruppo Kering (Gucci, per intenderci). La presidente di TicinoModa una risposta per fugare in parte questi timori l’avrebbe: riformismo fiscale. «Va detto e ribadito, perché molti non vogliono sentire questa scomoda verità: il riformismo fiscale è fermo al palo da troppi anni. Il pacchetto dello scorso anno è stato un piccolo passo, necessario ma non sufficiente». «Occorre quanto prima avviare la riduzione dell’imposta sugli utili delle persone giuridiche e l’obiettivo minimo è il 6%», afferma Marina Masoni. 

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