Economia

L'Ocse taglia la previsione sulla crescita svizzera (e auspica più stranieri)

Crescita ferma all'1% del Pil. Rallentano export e investimenti, aumentano i pensionati. Più immigrati e donne contro la penuria di specialisti

(Keystone) variazione percentuale del Pil reale in confronto all'anno precedente
21 maggio 2019
|

Cresce, ma meno. L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha rivisto al ribasso le stime di crescita della Svizzera, in relazione al rallentamento congiunturale mondiale. Il prodotto interno lordo (Pil) dovrebbe aumentare quest'anno dell'1,0%, a fronte di un +1,6% previsto lo scorso novembre

Per il 2020, l'istituzione con sede a Parigi si attende una progressione dell'1,5%, 0,1% punti percentuali in meno delle ultime previsioni. Nel 2018 la crescita si era attestata al 2,5%.

Mentre i consumi privati dovrebbero restare solidi con tassi di espansione di rispettivamente l'1,2 e l'1,5%, le esportazioni dovrebbero stagnare quest'anno prima di salire del 3,4% il prossimo.

L'incremento dei prezzi dovrebbe restare modesto: l'inflazione è attesa a +0,5% nel 2019 e a +0,7% nel 2020, ben al di sotto degli obiettivi della Banca nazionale svizzera (Bns) di un +2% circa.

La ricetta: più formazione per le donne, più immigrati

"Una progressione più debole della domanda esterna peserà sulle esportazioni e gli investimenti", indica l'Ocse nelle sue prospettive economiche. Per gli esperti parigini i consumi delle economie domestiche aumenteranno invece grazie alla solidità del mercato dell'impiego e all'aumento dei salari.

La penuria di manodopera qualificata, in particolare nei settori tecnici, scientifici e informatici, resta un problema per le aziende e il numero dei posti vacanti continua a salire. Al contempo l'immigrazione rallenta e la popolazione invecchia.

Per rimediare a questa situazione, l'Ocse raccomanda di incoraggiare le donne a formarsi di più nelle materie scientifiche, tecnologiche e nell'ingegneria e di facilitare l'immigrazione in provenienza da paesi non membri dell'Unione europea.

Tassi fermi, pesano anche le guerre commerciali

Come altri istituti di previsione, gli economisti dell'Ocse non si attendono un inasprimento della politica monetaria da parte della Bns prima della fine del 2020. Le tensioni geopolitiche potrebbero rafforzare l'attrattiva del franco quale valuta rifugio e dunque pesare sulle esportazioni.

Le tensioni legate al commercio internazionale dovrebbero pesare sulla congiuntura mondiale. Dopo una crescita del 3,5% nel 2018, l'Ocse pronostica un aumento del Pil mondiale del 3,2% quest'anno e del 3,4% il prossimo, "nettamente al di sotto dei tassi di crescita degli ultimi tre decenni".

Prevedere il futuro

Di seguito una panoramica delle previsioni sul Pil svizzero per i prossimi due anni.


(Keystone) variazione percentuale del Pil reale in confronto all'anno precedente

 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE