Economia

Svizzeri più progressisti di quanto si creda

È quanto emerge dal primo 'barometro dei progressi' realizzato dal Credit Suisse.

Il tema della parità è molto sentito (Ti-Press)
7 novembre 2018
|

In vista del 200esimo anniversario della nascita del suo fondatore Alfred Escher, che ricorre il 20 febbraio 2019, il Credit Suisse lancia il "barometro dei progressi". Dalla prima edizione, pubblicata oggi, emerge che la popolazione svizzera auspica ulteriori passi avanti in svariati ambiti, ma che il progresso non deve assolutamente mettere in discussione i valori chiave elvetici.

Il barometro si basa su un sondaggio condotto quest'estate dall'istituto gfs.bern presso 2'828 aventi diritto di voto e 305 opinion leader intervistati, spiega la grande banca in un comunicato odierno. Le affermazioni sono state valutate per mezzo di una "ruota del progresso": gli interpellati hanno potuto indicare se preferivano frenare o accelerare una data evoluzione economica, politica o sociale su una scala da -100 (= si dovrebbe far tornare indietro la ruota del progresso) a +100 (= occorre reinventare la ruota del progresso per accelerare l'evoluzione).

Nel complesso gli opinion leader (+17,5 punti) sono risultati più progressisti del resto della popolazione (+3,5 punti). A livello regionale, i più "modernisti" sono i romandi, che rispetto all'indice complessivo raggiungono 12,7 punti, seguiti dagli svizzeroitaliani (6,4) e dagli svizzerotedeschi (0,6).

In particolare questi ultimi vorrebbero tornare indietro in temi economici (-3,8 punti contro +8,4 per i romandi e +4 per gli svizzeroitaliani) e politici (-0,2 a fronte di +8,9 e +7,3). Anche per quanto riguarda i progressi in ambito sociale essi sono più reticenti rispetto agli abitanti delle altre regioni linguistiche (+5,7 punti contro +20,8 e +7,8).

Gli uomini sono più "avanguardisti" (+5,8 punti) delle donne (+0,6) e i giovani di 18-39 anni (+7,4) più dei 40-64enni (+2,3) e degli ultra65enni (+1,0). La disposizione relativa al progresso è positiva soltanto per chi ha una formazione di livello terziario (scuola universitaria o formazione professionale superiore, +11,6 punti). Tra chi ha frequentato soltanto la scuola dell'obbligo il valore è di -13,1 punti, tra coloro che hanno svolto una formazione secondaria (maturità liceale e scuole specializzate o tirocinio) -4,3 punti.

Lo studio esamina anche l'appartenenza politica: tra i maggiori partiti, solo i simpatizzanti dell'UDC hanno un atteggiamento negativo (-19,6 punti), ma anche quelli del PPD sono poco progressisti (+2,3 punti). I più "modernisti" sono i sostenitori del PLR (+20,2), seguiti da quelli del PS (+16,4).

Gli svizzeri sono molto progressisti soprattutto negli ambiti che contribuiscono anche all'attrattiva della piazza economica svizzera, come il tema dell'istruzione (formazione continua), delle infrastrutture, della digitalizzazione e della ricerca.

Ma è in ambito sociale che gli intervistati desiderano premere di più sull'acceleratore, soprattutto per quanto riguarda le nuove soluzioni per la parità tra i sessi e per le persone dello stesso genere (parità dei diritti in generale, assistenza all'infanzia, diritti per gli omosessuali).

Le tendenze che gli svizzeri vorrebbero frenare di più sono invece il declino dei media indipendenti e il trasferimento di posti di lavoro ad aziende terze all'estero.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE