Economia

Sciopero dell'edilizia, attesi oltre 4mila lavoratori a Losanna

Giornata di protesta per denunciare "l'attacco" al contratto collettivo da parte degli impresari costruttori

(Keystone)
5 novembre 2018
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Dopo Zurigo, Bellinzona e Ginevra, tocca oggi a Losanna ospitare uno sciopero di protesta dei lavoratori edili contro quello che definiscono un attacco da parte degli impresari costruttori al contratto collettivo di lavoro (CCL) e al pensionamento a 60 anni. Alla giornata odierna di protesta dovrebbero partecipare 4mila lavoratori dell'intero canton Vaud. Nel pomeriggio è prevista una manifestazione tra le vie della città sul Lemano, indica una nota odierna dei sindacati Syna e Unia.

Muratori e altri professionisti dell'edilizia ce l'hanno soprattutto con la richiesta degli impresari di 300 ore flessibili supplementari all'anno. Gli edili, denunciano i sindacati, dovrebbero lavorare ancora più a lungo in un contesto caratterizzato da forti pressioni.

Secondo la nota, i lavoratori vogliono assicurare il pensionamento a 60 anni. Sono pronti a farsi carico di un aumento dei contributi, se necessario, ma come contropartita esigono un aumento salariale dignitoso.

Tuttavia, a detta di Unia e Syna, la Società svizzera degli impresari costruttori si dice disposta ad attuare questa soluzione solo se i sindacati accettano un massiccio smantellamento del contratto collettivo di lavoro.

Lo scorso 16 ottobre a Ginevra erano scesi in piazza 2 mila lavoratori, il giorno dopo un'analoga manifestazione a Bellinzona (3 mila), per il rinnovo del CCL che giunge a scadenza a fine anno.

I presenti avevano protestato in particolare contro l'aumento della durata lavorativa, la precarizzazione dei lavoratori più anziani e ancora contro i subappalti, che favoriscono il dumping salariale.

Lo scorso 23 giugno oltre 18'000 lavoratori edili si erano dati appuntamento a Zurigo per partecipare alla manifestazione nazionale indetta dai sindacati Unia e Syna. Nelle settimane precedenti Unia aveva interpellato circa 20 mila lavoratori del settore: il 91,3% di essi si era espresso in favore di uno sciopero nel caso la controparte non si fosse mostrata disponibile a trovare soluzioni, secondo il sindacato.

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