Economia

L’Italia è ancora ‘BBB’

L’agenzia Standard & Poor’s conferma il rating dei titoli italiani ma rivede al ribasso l'outlook che da stabile passa a negativo. Draghi: ‘Si torna agli anni 70’

Draghi (©Keytone)
26 ottobre 2018
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L’agenzia Standard & Poor’s ha confermato il rating dell'Italia: ‘BBB’. Tuttavia l'outlook è stato rivisto al ribasso, passando da stabile a negativo.

Nell’attesa di S&P, durante la giornata era stato (di nuovo) Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (Bce) ad ammonire l’Italia: "Se le banche centrali fossero meno indipendenti si torna agli anni 70, quelli dell'iperinflazione e dell'alta disoccupazione”.
Le dichiarazioni del presidente della Bce sono state rivolte contro ciò che ampi settori della maggioranza Lega-M5s pare stiano chiedendo: un ritorno al 'matrimonio' fra Bankitalia e il Tesoro, quello che finì con il divorzio del 1981, all'indomani dell'ingresso dell'Italia nel meccanismo dei tassi di cambio che fu precursore dell'euro. Fino ad allora, la Banca d'Italia finanziava il Tesoro sottoscrivendo l'invenduto nelle aste di debito pubblico. Le parole di Draghi rivelano quanto sia distante dalla cultura dei banchieri centrali ‘europeisti’ il desiderio sovranista di risolvere il problema del debito 'stampando' denaro; una 'monetizzazione del debito', spauracchio da sempre dei tedeschi, che risuona nel recente documento in cui il ministro degli Affari europei Paolo Savona invoca una Bce che sia anche 'lender of last resort' (prestatore di ultima istanza degli Stati) per frenare lo spread.

A proposito di spread, oltre al solito differenziale di rendimento fra i buoni del tesoro italiani e i corrispondenti titoli tedeschi, gli analisti cominciano a tenere d’occhio il differenziale di rendimento fra la Grecia e l'Italia, indice che si è assottigliato fino a 63 punti base ieri, il livello più basso dall'ottobre 2009. Il dato in questione dimostra che gli investitori considerano i rischi relativi all'Italia sempre più simili a quelli della Grecia. Nel frattempo l'Eurogruppo va avanti da mesi a discutere la riforma del fondo ‘salva-Stati’ Esm, con l’obiettivo di trasformarlo in una sorta di Fondo monetario europeo, ma la discussione è ferma, e i timori per le banche italiane non aiutano ad accorciare le distanze: i paesi rigoristi, Germania in testa, vogliono essere sicuri che il paracadute non vada a salvare le banche di paesi indisciplinati.

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