Economia

Giornata nera per la borsa svizzera

Giù del 2,85% dopo il crollo registrato ieri a Wall Street in seguito alle parole di Trump sulla politica monetaria della Fed

11 ottobre 2018
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Giornata nera per la Borsa svizzera sulla scia del crollo di Wall Street ieri sera e dei mercati asiatici stamattina. L'Smi ha chiuso con una contrazione del 2,85% a 8'639.19 punti, l'Spi del 2,64% a 10'201.83 punti, entrambi vicini ai minimi di giornata.

Tutto ciò in seguito ai timori legati a un aumento dei tassi d'interesse più forte delle attese negli Stati Uniti e agli effetti sulla congiuntura del perdurare della disputa commerciale tra Usa e Cina. Ma la lista delle preoccupazioni è lunga: si possono citare anche il debito italiano, l'aumento delle misure protezionistiche, il rallentamento della crescita in Cina, la Brexit o le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti.

Nulla di nuovo, ma a peggiorare la situazione sono state le parole del presidente americano Donald Trump, in disaccordo con la politica di rialzi graduali dei tassi da parte della Federal Reserve, il quale ha sostenuto ieri che la banca centrale statunitense "è impazzita".

Oggi il consigliere economico della Casa Bianca Larry Kudlow, cercando di smorzare le polemiche, ha affermato che "tutti sappiamo che la Fed è indipendente. Donald Trump non sta dettando la politica della banca centrale". Per lui il calo di ieri di Wall Street è stata una normale correzione.

Nel dettaglio

Tra le blue chip elvetiche, tutte negative eccetto Sika (+0,08% a 127.70 franchi), fortemente penalizzati i bancari, con Julius Bär che ha perso il 3,71% a 45.20 franchi, UBS il 3,55% a 14.13 franchi e Credit Suisse il 3,32% a 13.38 franchi. Pesanti pure gli assicurativi, con Zurich scesa del 3,77% a 301.20 franchi, Swiss Life del 2,99% a 360.70 franchi e Swiss Re del 2,62% a 88.50 franchi.

Sotto forte pressione anche i pesi massimi difensivi: Roche ha ceduto il 3,75% a 234.75 franchi, Novartis il 3,61% a 81.46 franchi e Nestlé il 2,53% a 78.70 franchi. Ha lasciato sul terreno oltre due punti percentuali pure Adecco (-2,35% a 48.68 franchi).

Hanno intanto ridotto le perdite Richemont (-1,61% a 72.16 franchi) e Swatch (-1,57% a 338.80 franchi), pesanti ieri e ancora stamane in seguito a uno studio di Morgan Stanley che abbassa la valutazione del settore del lusso europeo da "neutral" a "underweight".

Nel mercato allargato da segnalare che Ceva è cresciuta di ben il 34,36% a 24.75 franchi dopo aver ricevuto un'offerta di rilevamento, che il consiglio d'amministrazione ha bocciato perché considerata insufficiente. L'azionista principale, CMA CGM, ha dato il suo sostegno al Cda e ha indicato che potrebbe aumentare la sua quota nel gruppo logistico zughese.

Intanto Aryzta ha perso il 7,12% a 10.05 franchi nel giorno in cui ha precisato i contorni del suo previsto aumento di capitale da 800 milioni di franchi, volto soprattutto a ridurre l'indebitamento. L'assemblea generale dovrà decidere in merito il 1. novembre. Da parte sua Tamedia ha ceduto il 2,61% a 112.00 franchi dopo il via libera della Commissione della concorrenza all'acquisizione della "Basler Zeitung".

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