Economia

Ubs alla sbarra per riciclaggio e frode fiscale

Si apre domani a Parigi il processo contro alcuni ex impiegati della maggiore banca elvetica.

7 ottobre 2018
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C'è attesa, sia in Svizzera che in Francia, per l'apertura domani a Parigi del processo contro alcuni ex impiegati di UBS. La maggiore banca elvetica dovrà far fronte ad accuse pesanti - riciclaggio e frode fiscale - che, potenzialmente, potrebbero costarle caro. Il processo rappresenta l'atto finale di inchieste avviate nel 2011 che vedranno sfilare sul banco degli accusati numerose persone. A queste si aggiunge un nutrito gruppo di testimoni. Sia la casa madre che la filiale di UBS in Francia sono sul banco degli imputati. Nel corso della procedura, UBS è stata posta nel luglio 2014 sotto controllo giudiziario con l'obbligo di versare una cauzione di 1,1 miliardi di euro.

Tra le persone che compariranno sul banco degli imputati figurano il responsabile dell'ufficio a Lilla di UBS France dal 2005 al 2008, il direttore commerciale e membro del direttorio di UBS France dal 2004 al 2008, il responsabile della banca privata internazionale dal 2004 al 2007, il capo del dipartimento France International di UBS dal 2006 al 2009, il responsabile del dipartimento France International del gruppo UBS dal 2004 al 2007 e il presidente del consiglio di sorveglianza 2004 al 2008.

Queste persone sono accusate di aver cercato di procurarsi clienti senza autorizzazione, di riciclaggio e di riciclaggio aggravato da frode fiscale. Anche UBS France e UBS compariranno in qualità di persone morali davanti alla corte con le medesime accuse. Tra i testimoni figura anche Peter Kurer, presidente del Consiglio di amministrazione della banca dal 2008 al 2009 e, in precedenza, giurista capo dell'istituto finanziario elvetico. UBS rischia una forte multa molto salata. In caso di riciclaggio, la legge francese prevede una sanzione che può arrivare al sequestro della metà dei patrimoni nascosti. Stando a fonti giudiziarie francesi tali averi sono stimati in 8-10 miliardi di euro.

Da parte sua, UBS intende vendere cara la pelle. In una presa di posizione scritta inviata all'agenzia AWP, UBS dichiara di attendere il processo per poter finalmente rispondere ai rimproveri sovente infondati e frequentemente diffusi sotto forma di fughe di notizie nei media, in violazione manifesta della presunzione di innocenza e del segreto istruttorio. Il processo, sempre che non venga rinviato già il primo giorno, dovrebbe durare sei settimane. In base al calendario, il 15 di novembre sono previste le arringhe.
 
 

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