Economia

Mano tesa all'Argentina, il salvataggio è record

Ammonta a 55 miliardi di franchi la cifra stanziata dal Fondo monetario internazionale per far fronte alla crisi economica

Nicolas Dujovne, ministro del Tesoro argentino (dx), Christine Lagarde, direttore Fmi (sx) - foto Keystone
27 settembre 2018
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Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) tende una mano all'Argentina, concedendo a Buenos Aires un salvataggio record da 57 miliardi di dollari (55 miliardi di franchi). Si tratta di una cifra superiore ai 50 miliardi dell'accordo iniziale: una revisione al rialzo necessaria per far fronte alle crescenti difficoltà del paese e per evitare l'effetto contagio delle altre economie emergenti.

Dal Fmi l'impegno "ad aiutarla ad affrontare le sfide che ha davanti'' ha spiego Christine Lagarde nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro dell'economia argentino Nicolas Dujovne. "Il nuovo accordo fra il Fmi e l'Argentina è soggetto al voto del consiglio esecutivo del Fmi", mette in evidenza Lagarde, rassicurando sul fatto che vedrà il consesso il prima possibile.

L'intesa raggiunta prevede che Buenos Aires riceva 19 miliardi di dollari entro la fine del 2019, per un totale di 57,1 miliardi entro il 2021. ''La persistente elevata inflazione continua a erodere le basi della prosperità economica dell'Argentina'' aggiunge Lagarde. ''Il nostro obiettivo è quello di un calo rapido dell'inflazione'' osserva la Banca centrale argentina, che adotterà - in base all'intesa con il Fmi - un regime di tassi di cambio fluttuante senza interventi. ''In caso di estremi sbalzi dei tassi di cambio, la banca centrale potrà condurre interventi limitati sui mercati di cambio stranieri'' spiega Lagarde. La Banca Centrale Argentina non interverrà infatti nel caso in cui il pesos si muova in una forchetta fra 34 e 44'' rispetto al dollaro.

''Gli ultimi mesi sono stati molti difficili: l'Argentina è stata colpita duramente da shock esterni e globali. Il governo ha commesso errori negli ultimi mesi'', afferma Guido Sandleris, il presidente della Banca Centrale Argentina che ha sostituito Luis Caputo, dimessosi solo dopo tre mesi nell'incarico. ''Dobbiamo muoverci rapidamente per affrontare i nostri problemi. Il nostro obiettivo ' aggiunge ' è ridurre l'inflazione e abbiamo bisogno di strumenti più potenti per combatterla''.

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