Lo ha dichiarato il vice ministro del Commercio Wang Shouwen, in seguito ai dazi sull'import 'made in China' stabiliti dagli Stati Uniti
La Cina non ha altra scelta che contrattaccare di fronte ai dazi Usa sull'import di beni "made in China": Wang Shouwen, vice ministro del Commercio e vice rappresentante sul Commercio internazionale, ha assicurato che l'export americano sarà colpito e che un ritorno al tavolo negoziale "dipende solo dagli Stati Uniti".
Wang è uno dei sette funzionari governativi schierati oggi per commentare il "libro bianco sui fatti e la posizione della Cina sugli attriti commerciali tra Cina e Usa", diffuso ieri.
Wang ha affermato che negoziare vuol dire "non avere un coltello alla gola", ma un ambiente contrassegnato dal reciproco rispetto, da basi paritarie e dal rispetto della parola data. Logiche aggressive, quindi, non possono "funzionare" per far emergere il confronto e il dialogo.
Il libro bianco, il secondo quest'anno sui quattro complessivi rilasciati e dedicato da Pechino allo scontro e alle turbolenti relazioni con Washington, critica il "bullismo commerciale" degli Usa e la relativa cultura di "egemonia economica", nonché l'approccio "intimidatorio" verso i partner commerciali brandendo l'arma dei dazi.
Le soluzioni non possono che includere possibili negoziati strutturati sulla "fiducia reciproca".