Economia

Concorrenza e telecomunicazioni: il Consiglio nazionale frena

Decisione contro l'esecutivo, che intendeva aprire l'accesso alle reti di un concorrente che avesse posizione dominante

(Ti-Press)
28 agosto 2018
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No ad una maggiore concorrenza nella fornitura di servizi di telecomunicazione. Con 23 voti a 1, la competente commissione del Consiglio nazionale propone al plenum di stralciare le proposte in questo senso formulate dal governo.

In un primo tempo, l'esecutivo aveva affidato alla Commissione della concorrenza (ComCom) il compito di garantire agli operatori l'accesso alle reti di un concorrente che avesse posizione dominante. Dopo le opposizioni emerse in consultazione ha però fatto retromarcia.

Il governo vuole tuttavia che ci sia una certa concorrenza. La costruzione di nuove reti a banda larga ha fatto nascere il timore che potessero svilupparsi dei monopoli. Per scongiurarli, il Consiglio federale propone la facoltà di intervenire con un'ordinanza se il mercato non dovesse funzionare.

Questa possibilità non piace alla commissione, che teme per il futuro degli investimenti necessari allo sviluppo della rete. Essa vuole che "la disaggregazione della rete locale rimanga primariamente limitata al cavo in rame", indica in una nota odierna dei servizi del parlamento.

Per garantire anche in futuro l'attuale concorrenza, propone che il Consiglio federale, a scadenza triennale, renda conto alle Camere "in merito allo sviluppo degli investimenti e del servizio universale, alla qualità e ai prezzi dei servizi di telecomunicazione offerti nonché alla concorrenza fra le reti".

La commissione ha inoltre deciso di rafforzare la protezione dei bambini e dei ragazzi appoggiando all'unanimità l'idea che i fornitori non si limitino a bloccare l'accesso di loro clienti a siti pornografici iscritti su una lista, ma adottino misure per sopprimerne i contenuti.

In merito alla ridiffusione di programmi radiotelevisivi, la commissione ribadisce che operatori come Swisscom o UPC non devono più poter proporre una funzione "replay" senza l'accordo dell'emittente interessata. Secondo la maggioranza, questa problematica dovrebbe essere disciplinata nella legge sul diritto d'autore, attualmente discussa dalla commissione degli affari giuridici.

Sul roaming, la commissione segue il progetto del governo, che dovrebbe ottenere la competenza di fissare i prezzi massimi sulla base di accordi internazionali.

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