Economia

La crescita di Facebook rallenta. Crollo in borsa

Risultati trimestrali sotto le attese. Intanto Trump attacca i 'ban' di Twitter

(Keystone)
26 luglio 2018
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Facebook cresce, ma non basta. L'allarme su un possibile rallentamento lanciato con la trimestrale affonda i titoli, che arrivano a perdere il 20% bruciando 120 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato e impoverendo Mark Zuckerberg di 16,8 miliardi in pochi minuti. E mostrando come gli scandali degli ultimi mesi hanno alla fine lasciato un segno.

Al crollo di Facebook si accompagna il calo di Twitter, appesantita proprio da un tweet che arriva però non da una persona qualsiasi ma dal presidente americano. Donald Trump attacca in 140 caratteri il social media per ''penalizzare importanti repubblicani'' con lo shadow banning, una pratica ''discriminatoria e illegale'' che, avverte Trump, ''valuteremo''.

Parole che arrivano come una gelata su Twitter che arriva a perdere fino al 4% per poi recuperare. La 'penalizzazione ombra' è il blocco di un utente o dei suoi contenuti da una comunità online in una modalità che non rende chiaro in modo immediato che l'utente è stato bloccato: i post pubblicati infatti sono visti dai follower ma non dai potenziali nuovi follower. La società che cinguetta respinge l'accusa: è consapevole di alcune lamentele al riguardo e sta lavorando a risolvere il problema che le causa. Comunque, aggiunge, Twitter non giudica sulla base di punti di vista politici e di contenuti.

I problemi di Facebook e Twitter, seppur diversi, mettono in evidenza le difficoltà dei social media a districarsi fra rispetto della privacy e liberta' di parola e di informazione. E il colosso di Mark Zuckerberg ne è un chiaro esempio con lo scandalo dei dati di Cambridge Analytica, le nuove impostazioni sulla privacy e la lotta alle fake news, tutti fattori che hanno inciso sui conti pensando sulla crescita degli amici e della pubblicità. Facebook archivia il secondo trimestre con ricavi in aumento del 42% a 13,2 miliardi di dollari, sotto le attese degli analisti, che scommettevano su 13,4 miliardi: è la prima volta dal 2015 che Facebook manca di centrare i target degli analisti. Delude anche la crescita degli utenti, saliti dell'11% a 1,47 miliardi di 'amici' al giorno, meno delle attese del mercato che prevedeva un aumento del 13% a 1,48 miliardi. L'utile netto si è attestato a 5,1 miliardi di dollari, o 1,74 dollari per azione, leggermente sopra gli 1,72 dollari attesi dagli analisti. I dati deludenti hanno subito appesantito il titolo di Facebook in Borsa, dove nelle contrattazioni after hours è sceso del 10%.

Ma l'allarme è scattato con la conference call seguita alla trimestrale: dopo 12 minuti di confronto con gli analisti e le parole rassicuranti di Zuckerberg, il chief financial officer David Wehner ha previsto che il rallentamento dei ricavi continuerà per il resto dell'anno, con il tasso di crescita che scenderà a una sola cifra percentuale nel terzo e nel quarto trimestre. Immediata la reazione in Wall Street, con il calo di Facebook che ha toccato il 24% nell'after hours fermandosi al -20% nelle contrattazioni regolari, in quella che si avvia a essere la peggiore seduta di sempre di Facebook.

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