Economia

L'industria svizzera perde peso?

Il fenomeno della deindustrializzazione, secondo i dati raccolti ogni sei mesi, sembra graduale nel tempo. Ciò, nonostante la buona situazione economica.

Il passaggio dal settore industriale a quello dei servizi (fonte: Swiss Engineering)
25 giugno 2018
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La Svizzera può ancora affermarsi come sito industriale a lungo termine? È questo il quesito che si è posto Swiss Engineering Ats, sulla base della raccolta dati (Swiss Engineering Index©). 

Nonostante il riconoscimento internazionale delle università, la forza innovativa e la crescita economica, ogni anno l’industria svizzera perde importanza sul mercato del lavoro. La graduale deindustrializzazione della Svizzera si riflette nel fatto che, nonostante la buona situazione economica, negli ultimi sei anni la Svizzera ha perso ogni anno l’equivalente di 4'000 posti di lavoro a tempo pieno nel settore industriale. Nel 1991, il settore industriale forniva il 35 per cento di tutti i posti di lavoro, mentre oggi ne fornisce solo il 25 per cento. 230'000 posti di lavoro sono andati persi nell’industria.

Secondo il Seco, oltre 57 tipi di professioni industriali svizzere presentano attualmente un tasso di disoccupazione superiore all’ 8%. La carenza di manodopera qualificata nelle professioni ingegneristiche è generalmente grave e causa difficoltà a livello di produzione e di innovazione, nonché delocalizzazioni all’estero. Questa situazione è dovuta, da un lato, a un numero insufficiente di ingegneri formati in Svizzera e, dall’altro, alla rapida evoluzione dei requisiti di know-how ingegneristico, che può portare a una mancata corrispondenza tra i profili ricercati e quelli esistenti. Sebbene vi sia stata una parziale eccedenza nel settore, la carenza di manodopera qualificata tra gli ingegneri del settore dei servizi si sta aggravando.

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