Economia

La farmaceutica ticinese è in salute

Fatturato, investimenti e addetti in netto aumento in un settore ad alto valore e che fa la sua parte anche dal punto di vista formativo

©Ti-Press
14 giugno 2018
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Il piccolo distretto farmaceutico ticinese è in buona salute, cresce in modo ordinato, investe costantemente in ricerca e sviluppo e negli ultimi due anni mira ad attirare in Ticino talenti dalle università svizzere. È quanto risulta dalla periodica analisi svolta da Farma Industria Ticino (Fit). «Le imprese associate alla Fit sono salite a 29 (3 in più rispetto allo scorso anno) e occupano 2’900 persone con un saldo positivo di 400 unità», spiega Giorgio Calderari, presidente della Fit.

In aumento anche il fatturato globale (oltre 2,45 miliardi di franchi) di cui 1,7 miliardi dalla sola produzione industriale e pari all’8,5% del Pil cantonale. Ma è il dato sugli investimenti a risaltare: nel solo 2017 sono stati investiti 200 milioni di franchi sul territorio cantonale. Un importo che potrebbe portare a oltre 600 milioni il volume degli investimenti previsti sull’arco di tre anni dal settore farmaceutico ticinese. Investimenti che vanno dal rinnovo dei macchinari alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. Un esempio che prova che il mantenimento di condizioni quadro ottimali invoglia le aziende a investire nel territorio dove si sono radicate. «La delocalizzazione di attività produttive non è un processo facile da realizzare e soprattutto non rientra nelle corde di chi ha creduto e investito in questo cantone», ricorda da parte sua Piero Poli, membro del comitato Fit e dirigente di Rivopharm Sa.

«Il nostro – precisa Giorgio Calderari – è un settore estremamente regolamentato e non è evidente trovare condizioni migliori altrove». Come dire che lo Swissmade è un valore aggiunto a cui l’industria farmaceutica tiene particolarmente.

Il settore fa la sua parte anche dal punto di vista formativo con circa 120 apprendisti sull’arco di un triennio. Con il ‘Progetto Talenti’, inoltre, si mira a far conoscere le possibilità di lavoro e carriera ai giovani ticinesi che studiano in un ateneo svizzero, in particolare nei politecnici di Losanna e Zurigo. Tra il 2017 e il 2018 le imprese associate – ha ricordato Calderari – hanno messo a disposizione circa 40 proposte di stage – tutte occupate – destinate proprio a questi giovani.

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