Economia

Persi 240 posti di lavoro in un anno nel settore bancario ticinese

Gli istituti ritrovano la via dei ricavi, ma scende ancora l’occupazione. Bilancio a tinte fosche dell'Abt.

((Ti-Press))
25 maggio 2018
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Il settore bancario ticinese sta lentamente uscendo dalle secche che lo hanno caratterizzato negli ultimi anni. A fronte di un aumento dei ricavi e di un contenimento dei costi la situazione reddituale della maggior parte delle banche è in via di miglioramento. In particolare, si nota un risveglio della domanda estera e questo è di buon auspicio dopo il deserto attraversato negli scorsi anni, contraddistinto dalla crisi finanziaria internazionale, dalla regolamentazione crescente e da una clientela che è rimasta alla finestra di fronte alle numerose incognite politiche ed economiche. Dati confermati anche da barometro congiunturale per il primo trimestre elaborato dal Centro di ricerche congiunturali del Politecnico di Zurigo (Kof) e dall’Ufficio cantonale di statistica. 
Rimane critica la situazione occupazionale: il settore bancario deve smaltire alcune inefficienze ma soprattutto sta subendo ancora le conseguenze di un consolidamento generale che ha portato gli istituti verso nuove scelte strategiche. «Il dato a fine 2017, elaborato attraverso un sondaggio dell’Associazione bancaria ticinese (Abt) presso tutte le banche attive in Ticino, denota un calo di 240 unità rispetto al 2016, per un totale di 5’655 posti di lavoro (calcolati a tempo pieno)», afferma il presidente dell’Abt Alberto Petruzzella.
Sono dati divulgati ieri a margine dell’assemblea ordinaria dell’Abt svoltasi al Lac. Nella stessa giornata e luogo si sono tenute le assemblee dell’Associazione di banche di gestione patrimoniale e istituzionale (Abg) e dell’Associazione dei banchieri privati svizzeri (Abps) che hanno deciso di ritrovarsi in Ticino per dimostrare vicinanza verso quella che rimane la terza piazza finanziaria svizzera dopo Zurigo e Ginevra.
Il tema principale affrontato durante la conferenza pubblica che ha seguito l’Assemblea Abt (cfr. articolo in pagina) ha riguardato la posizione della Svizzera e della sua piazza finanziaria nei confronti della politica europea. Il Consigliere federale Ignazio Cassis, quale principale ospite relatore, ha ribadito che, allo scopo di salvaguardare e migliorare l’accesso al mercato, sono previsti accordi bilaterali con Stati partner. Francia, Germania e Italia sono tra i maggiori mercati target.

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