Banca del Sempione, un buon esercizio

Risultati in crescita in tutti gli ambiti di attività e un utile d’esercizio consolidato in progressione del 13,6% a 8 milioni di franchi per il Gruppo Banca del Sempione, banca ticinese con quartiere generale a Lugano.

Stefano Rogna, direttore generale dell’istituto bancario, si ritiene soddisfatto dell’andamento delle voci di ricavo nel 2017. «È stato un anno soddisfacente da tutti i punti di vista. Anche la raccolta è stata molto positiva tanto che il totale degli averi amministrati è salito a oltre 4,2 miliardi di franchi (+478 milioni; +12,7%)», ha spiegato Stefano Rogna durante la tradizionale conferenza stampa annuale.

«L’aumento degli averi ha permesso una gestione molto attiva e ha creato le premesse per generare una buona base dei ricavi», ha continuato. In particolare, grazie all’aumento dei ritorni commissionali legati alla gestione dei fondi di Base Investment Sicav (premiati dal ‘Il Sole 24 Ore’ e da Thomson Reuters con il Lipper fund, ndr), di cui la Banca del Sempione è promotrice, i ricavi totali sono saliti a 45,1 milioni di franchi (+23,5%).

Anche i costi hanno seguito una dinamica al rialzo, ma più contenuta (31,7 milioni; +9,8%). «L’aumento dei costi è dovuto prevalentemente a investimenti in risorse umane e tecnologiche», ha commentato Rogna secondo cui «l’accesso al mercato italiano e il consolidamento di quello interno, rimangono prioritari per dare prospettiva di crescita al Gruppo».

Costosa anche la politica monetaria dei tassi negativi della Banca nazionale tanto che l’anno scorso i depositi presso la Bns hanno inciso per 500 mila franchi.  In calo il numero di addetti passati da 147,2 a 142 unità a tempo pieno. «Un calo dovuto alla prevista liquidazione dei fondi immobiliari italiani di Accademia Sgr», precisa Stefano Rogna. La relazione di bilancio è dedicata alla Valle di Muggio.