Economia

Glencore, proteste sindacali da mezzo mondo

A Zugo durante l'assemblea degli azionisti del gigante delle materie prime. L'accusa è di violazione dei diritti umani e del lavoro

Un momento della manifestazione (Keystone)
2 maggio 2018
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Una quarantina di sindacalisti provenienti da varie parti del mondo ha manifestato oggi davanti al casinò di Zugo dove è in corso l’assemblea generale di Glencore, rimproverando al gigante delle materie prime di violare i diritti umani e del lavoro.

L’obiettivo della protesta è di far notare agli investitori i rischi che emergono dal comportamento abusivo del gruppo, si legge in un comunicato dell’Unia e dell’associazione mantello internazionale dei sindacati industriali IndustriAll Global Union.

I sindacalisti provenienti da Colombia, Congo, Canada, Australia e altri paesi chiedono a Glencore trattative a livello globale per garantire il rispetto dei diritti umani e del lavoro nonché delle norme per la protezione dell’ambiente in tutto il mondo.

I sindacalisti provenienti da Colombia, Congo, Canada, Australia e altri paesi chiedono a Glencore trattative a livello globale per garantire il rispetto dei diritti umani e del lavoro nonché delle norme per la protezione dell’ambiente in tutto il mondo. In una presa di posizione Glencore respinge le critiche: il rispetto dei diritti umani ha la prima priorità per il gruppo. "Rispettiamo i diritti dei nostri collaboratori e delle comunità locali in cui siamo attivi e sosteniamo e osserviamo gli standard internazionali come la Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite". Glencore – viene ancora affermato – lavora in maniera sincera e aperta con i sindacati in tutti i siti. Inoltre l’azienda verifica regolarmente i propri stabilimenti in relazione ad eventuali rischi per la sicurezza e la salute e adotta le relative contromisure.

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