Economia

Utile record per Raiffeisen

917 milioni nel 2017 per la terza banca elvetica che, dopo il caso Pierin Vincenz, annuncia misure per ridurre i conflitti d'interesse

2 marzo 2018
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Il gruppo Raiffeisen ha registrato lo scorso anno un utile record di 917,1 milioni di franchi, in aumento del 21,6% su base annua. La terza banca elvetica intende inoltre adottare misure per ridurre i conflitti d’interesse, annuncia in una nota odierna.

Questo è stato deciso in particolare dopo il procedimento di enforcement della Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) in corso nei confronti di Raiffeisen Svizzera. L’indagine è incentrata "su questioni processuali e strutturali nella gestione delle partecipazioni". Per ottimizzare gli iter e i processi sono state introdotte misure che mirano alla separazione del portafoglio di partecipazioni, assicura Raiffeisen.

La Finma aveva aperto a fine ottobre dell’anno scorso una procedura sulla governance di Raiffeisen. L’inchiesta riguardava la partecipazione maggioritaria della grande banca in Investnet, società con sede a Herisau (AR) che investe in piccole e medie imprese in Germania, Austria e Svizzera. Pierin Vincenz, ex CEO di Raiffeisen, detiene a titolo personale il 15% delle azioni di questa società. La banca ha annunciato lunedì di aver venduto tutte le sue partecipazioni in Investnet.

Raiffeisen non ha preso posizione sulla notizia di ieri che il Ministero pubblico zurighese ha chiesto la detenzione preventiva per l’ex numero uno della banca Pierin Vincenz, sospettato di amministrazione infedele. In particolare, si mette in dubbio la legalità di diverse acquisizioni effettuate negli anni scorsi dal gruppo Aduno, di cui Vincenz ne era stato il presidente dalla sua fondazione nel 1999 e fino al giugno 2017. Aduno appartiene al 100% a istituti finanziari elvetici, tra cui Raiffeisen. Quest’ultima ha presentato mercoledì una denuncia penale contro l’ex CEO.

A seguito dell’eccellente risultato d’esercizio ottenuto nel 2017, Raiffeisen costituisce ora riserve supplementari per rischi bancari generali pari a 80 milioni di franchi, si legge nella nota.

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