Economia

Le banche private chiedono meno regole

La Finma dovrebbe tenere conto delle specificità dei piccoli istituti finanziari. È quanto auspicano le associazioni di categoria

Boris Collardi, presidente dell'Associazione delle banche di gestione patrimoniale e istituzionale (Abg)
((Ti-Press))
18 gennaio 2018
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Le associazioni delle banche private svizzere chiedono che le autorità di sorveglianza tengano conto delle specificità degli istituti finanziari nell’applicazione della nuova regolamentazione. Il direttore dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) Mark Branson aveva annunciato negli scorsi mesi che la sua istituzione sta valutando un allentamento della regolamentazione per le piccole banche. L’Associazione delle banche private svizzere (Abps) e l’Associazione di banche svizzere di gestione patrimoniale ed istituzionale (Abg) se ne rallegrano, ma chiedono che l’autorità sgravi anche istituti più grandi. "La Finma potrebbe attuare in diversi settori una regolamentazione più differenziata tenendo conto dei modelli d’affari delle banche e dei rischi reali che rappresentano", ha dichiarato (stando al testo scritto) il presidente dell’Abps Yves Mirabaud in occasione della conferenza stampa annuale delle due associazioni oggi a Berna. Quali esempi di istituti che dovrebbero beneficiare degli allentamenti, Mirabaud ha citato le grandi banche private Pictet, Lombard Odier, Julius Bär e Vontobel.

'Panama Papers' un falso scandalo

Mirabaud ha quindi respinto le critiche nei confronti degli istituti privati svizzeri emerse in seguito alla pubblicazione dei cosiddetti "Panama Papers" e "Paradise Papers". "Non è compito delle banche di trattare come illegale tutto ciò che la società considera immorale", ha sostenuto. Il direttore dell’Abps ha definito le rivelazioni "un falso scandalo" che avevano l’obiettivo di indebolire la piazza finanziaria elvetica. Le associazioni hanno pure chiesto che la politica compia maggiori sforzi per un migliore accesso delle banche svizzere al mercato interno dell’Unione europea. Il presidente dell’Abg Boris Collardi ha definito (sempre in base al testo scritto) il pacchetto di richieste un’agenda delle riforme. La politica svizzera deve concludere accordi bilaterali con i principali paesi membri dell’UE, assicurare il riconoscimento della regolamentazione elvetica da parte dell’UE e portare avanti un accordo sui servizi finanziari. Abps e Abg hanno anche una richiesta concreta a Bruxelles: "per ciò che riguarda l’equivalenza delle norme l’Ue deve ora provare di essere un partner affidabile. I negoziati sulla Brexit non devono più servire come scusa per guadagnare artificialmente tempo", ha detto Collardi. Complessivamente le due associazioni rappresentano 37 banche con all’incirca 25mila collaboratori nel mondo, di cui 15’800 in Svizzera. I patrimoni gestiti ammontano a 1’800 miliardi di franchi circa.

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