Economia

La Fed abbassa il tasso e la Bns mantiene invariata la propria politica monetaria

Janet Yellen, presidente Fed
14 dicembre 2017
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All’indomani della decisione della Federal Reserve di aumentare il tasso direttore, la Banca nazionale svizzera (Bns) lascia invariata la sua politica monetaria: l’istituto d’emissione mantiene fermo fra il -1,25% e il -0,25% il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi, suo principale tasso di riferimento. Vengono anche confermati gli interessi negativi dello 0,75% sui conti giro presso la Bns.

L’istituto ribadisce inoltre di essere pronto a intervenire sul mercato delle divise. Il franco "ha tuttora una valutazione elevata", sebbene la sua sopravvalutazione negli ultimi tre mesi abbia continuato a ridursi, si legge in una nota della banca centrale. Le decisioni comunicate oggi dalla Bns, che esamina la situazione monetaria quattro volte all’anno, non rappresentano una sorpresa: sono perfettamente in linea con le previsioni degli analisti.

L’istituto non segue quindi le orme della Federal Reserve, che ieri ha operato un aumento del tasso di un quarto di punto, il quinto dalla fine del 2015 e il terzo nel solo 2017. L’istituto prevede inoltre tre ulteriori ritocchi nel 2018. D’altra parte la Bns più che alla Fed deve guardare alla Banca centrale europea (Bce). Questa renderà note le sue mosse nel primo pomeriggio, ma viene ritenuto praticamente sicuro che l’istituto manterrà il tasso principale fermo al minimo storico dello 0,00%. È opinione comune degli analisti che la Bns non possa permettersi alcuna stretta monetaria prima che si muova la Bce: troppo elevato sarebbe il rischio di vedere il franco tornare a rafforzarsi nei confronti dell’euro, con conseguenze ritenute nefaste per l’export elvetico.

Gli Usa appaiono quindi più in avanti nel processo di normalizzazione da una politica monetaria ultraespansiva avviata dalle banche centrali dopo la crisi finanziaria del 2008 per stimolare le economie dei singoli paesi. Gli interventi hanno peraltro lasciato profonde tracce sui conti: la somma di bilancio della Bce si è gonfiata arrivando a sfiorare i 5'000 miliardi di euro, mentre quella della Bns è di circa 840 miliardi di franchi. In rapporto al prodotto interno lordo il dato elvetico è maggiore di quello europeo (127% contro circa 40%).

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