Dopo aver ventilato negli scorsi mesi vari provvedimenti per contenere i costi – tra cui la soppressione di centinaia uffici postali – La Posta concretizza ora i suoi obiettivi di risparmio: entro il 2020 il "Gigante Giallo" intente ridurre le uscite di circa 280 milioni di franchi. È quanto emerge da alcuni articoli sulla strategia aziendale per il quadriennio 2017-2020 contenuti nell’edizione di febbraio del "Giornale del Personale" della Posta.
Grazie alle profonde trasformazioni previste per il periodo in esame, l’ex regia federale si è posta "l’obiettivo finanziario" di aumentare il fatturato di 781 milioni di franchi. Affinché ciò avvenga bisognerà "ripensare l’organizzazione", si precisa: le sinergie dovrebbero permettere di risparmiare complessivamente 279 milioni di franchi.
Tra le varie trasformazioni vi è soprattutto la soppressione di un certo numero di uffici postali: complessivamente essi passeranno dagli odierni 1400 a circa 800-900. Nel contempo La Posta intende offrire alla clientela un’espansione dei punti di accesso (agenzie, sportelli automatici postomat, pickpost, buche delle lettere,...), che passeranno dagli attuali 3700 a oltre 4000 entro il 2020. L’intero processo di riorganizzazione interesserà circa 1200 dipendenti, nessuno dei quali verrà tuttavia licenziato.
La Posta intende inoltre risparmiare circa il 30% dei costi nei settori Finanze, Comunicazione e Personale. In questo caso non sono esclusi tagli occupazionali. Secondo il segretario centrale della sezione logistica del sindacato Syndicom, Daniel Münger, numerosi dipendenti – tra il 30 e il 50% di queste sezioni – dovranno presentare nuovamente una candidatura, in alcuni casi addirittura per il proprio posto, solo perché in seguito alla ristrutturazione "esso verrà denominato diversamente".