Economia

Patrimoni e utile in forte progressione per Julius Bär

Boris Collardi, Ceo di Julius Bär
1 febbraio 2017
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Grazie a un patrimonio in gestione da primato, la banca zurighese Julius Bär ha realizzato nel 2016 un utile di 622 milioni di franchi: un balzo del 408% rispetto all’anno precedente, che però va relativizzato.

Corretto degli oneri legati all’integrazione e alle ristrutturazioni, così come degli ammortamenti di valori immateriali, l’utile netto è cresciuto del 153%, a 706 milioni, precisa la banca. Tuttavia il risultato del 2015 aveva risentito del conflitto fiscale con gli Usa ed era stato costituito un accantonamento di 521 milioni per farvi fronte. Non tenendo conto di questo elemento l’utile netto corretto è aumentato molto più modestamente, ossia dello 0,6%.

La massa di denaro in gestione ha raggiunto un record, a 336 miliardi di franchi, una cifra superiore del 12% rispetto all’anno prima. L’afflusso netto di capitali si è fissato a 12 miliardi.

Sostenuti dalle operazioni di interessi, i ricavi del gestore patrimoniale zurighese sono cresciuti del 6% a 2,85 miliardi di franchi. Nel contempo, gli oneri d’esercizio, calcolati su una base aggiustata, sono diminuiti del 16% a 2 miliardi. Senza tener conto degli accantonamenti costituiti per pagare la multa inflitta dal Dipartimento di giustizia americano nell’ambito del regolamento del conflitto fiscale, sono calati dell’8%.

Nell’insieme, le cifre rese note da Julius Bär si sono rivelate superiori alle attese degli analisti sentiti dall’agenzia awp, che prevedevano un utile netto di 589 milioni, ricavi per 2,8 miliardi e capitali in gestione pari a 333 miliardi.

Nel suo complesso l’anno 2016, carico di sfide, è stato ben gestito, "il nostro gruppo ha confermato la sua forza", si rallegra il Ceo vodese Boris Collardi citato nella nota: "Abbiamo approfittato interamente delle condizioni di mercato e della nostra posizione di puro gestore di patrimoni, investendo nel contempo considerevolmente nel reclutamento di consulenti alla clientela di grande esperienza".

Il consiglio di amministrazione proporrà agli azionisti di aumentare il dividendo del 9%, a 1,20 franchi per azione. Non vengono fornite previsioni sull’anno in corso.

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