Economia

Pensavano di finanziare tonnare, ma erano armi: Credit Suisse nel mirino della Sec 

29 dicembre 2016
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Credit Suisse sarebbe nel mirino della Securities and Exchange Commission (Sec) per il suo operato in Mozambico: secondo il Wall Street Journal l’autorità di vigilanza finanziaria americana ha avviato un’indagine nei confronti della banca elvetica e di altri due istituti, la russa Vtb e la francese Bnp Paribas.

L’inchiesta concerne la vendita di obbligazioni emesse dal Mozambico per 850 milioni di dollari attraverso le tre banche, scrive oggi il quotidiano statunitense. La Sec non ha voluto commentare la notizia, né nei confronti del Wall Street Journal né su richiesta della Reuters. Anche il ministero delle finanze mozambicano non ha preso posizione.

I titoli erano stati emessi nel 2013 per finanziare i progetti di un’impresa pubblica destinata a sviluppare la pesca al tonno. Il governo dell’ex colonia portoghese ha però ammesso di aver acquistato con gli stessi fondi anche materiale bellico.

In novembre la Sec ha chiesto ai titolari di obbligazioni i documenti presentati da Credit Suisse, Vtb e Bnp Paribas al momento della loro vendita, afferma il giornale. Nella missiva l’autorità americana ha domandato agli investitori di fornire anche la documentazione relativa agli scambi avuti con gli istituti.

Stando a quanto comunicato a inizio dicembre da Kontrapunkt – un forum per lo sviluppo sostenibile e socialmente responsabile dell’economia svizzera – le banche hanno elargito al Mozambico crediti per 2,2 miliardi. Credit Suisse sarebbe implicata con due prestiti per 1,04 miliardi.

Lo stato africano ha concesso la garanzia statale, in modalità non conformi alla costituzione perché mancherebbe l’avvallo del parlamento. Il governo avrebbe anche tenuto nascosti i prestiti al Fondo monetario internazionale – che in aprile ha così sospeso i suoi aiuti – e all’opinione pubblica. Pure 14 stati occidentali, fra cui la Svizzera, hanno bloccato l’aiuto allo sviluppo.

A causa della garanzia statale l’indebitamento del paese è cresciuto del 20% e in ottobre lo stato si è dichiarato insolvente. Sulla vicenda stanno fra l’altro indagando la Finma e le autorità inglesi. Credit Suisse non si è finora espressa sulla vicenda. (Ats) 

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