Economia

Il commercio estero è arretrato in maggio

18 giugno 2015
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Il commercio estero ha registrato un netto calo in maggio. Tenuto conto del fatto che quest’anno il mese scorso ha avuto due giorni lavorativi in meno rispetto al 2014, il calo delle esportazioni è stato dello 0,8%, mentre quello delle importazioni del 7,4%. La bilancia commerciale ha chiuso con un’eccedenza di 3,4 miliardi di franchi, con un incremento di 557 milioni, comunica oggi l’Amministrazione federale delle dogane (AFD).

Nei primi cinque mesi dell’anno le esportazioni nominali si sono contratte del 4,2% a 82,23 miliardi, mentre le importazioni del 7,4% a 68 miliardi.

Su dieci settori di esportazione, solo tre in maggio hanno realizzato un risultato positivo: l’orologeria in crescita dell’1,4% rispetto ad un anno prima, a 1,71 miliardi di franchi, la gioielleria del 24,6% a 1,03 miliardi e il tessile, abbigliamento e calzatura del 4,7% a 254 milioni. L’industria farmaceutica, prima forza esportatrice, ha invece registrato un calo del 3,8% a 6,08 miliardi di franchi, la metallurgia del 3,5% a 929 milioni e l’industria della macchine dello 0,8% a 2,42 miliardi.

Anche per quanto riguarda le importazioni tutti i settori hanno segno negativo. Per i prodotti energetici il calo è addirittura del 28,6% a 687 milioni, ma il loro prezzo è sceso del 27% a causa dell’apprezzamento del franco. Per i beni di consumo il mese scorso la flessione è stata del 18,6%, a 5,38 miliardi di franchi, per le materie prime ed i semilavorati del 15,1%, a 2,91 miliardi, mentre per macchinari e impianti è risultata del 12,5%, 3,05 miliardi.

Per regioni, l’import è diminuito da tutti i continenti. Solo l’America del Nord e quella latina hanno fatto segare rispettivamente un +4,9%, a 877 milioni e un +1,4%, a 209 milioni.

Senza tenere conto degli effetti di calendario, le esportazioni sono calate su tutti i continenti tranne verso l’Asia, dove sono progredite dell’1% a 3,71 miliardi di franchi, ma con la Cina che segna -1,9% a 731 milioni.

Le vendite nel continente europeo hanno invece segnato un calo di ben 15,6% su un anno, a 8,55 miliardi di franchi. Per l’UE si è trattato di un -15,8% a 8,09 miliardi, e nella Zona Euro di un -16,8% a 6,74 miliardi. Quanto ai principali partner commerciali europei, in Germania c’è stata una flessione del 6,4% a 2,75 miliardi, in Francia del 14,5% a 1,12 miliardi e in Italia del 7,7% a 1,06 miliardi.

Oltre oceano, il calo dell’export è stato del 7,9, a 1,94 miliardi per gli USA e del 6,7%, a 546 milioni, per l’America latina. L’Africa intera segna -21,2%, a 247 milioni.

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