Economia

C'è la 'manina' della Bns sul tasso di cambio

(Benedetto Galli)
2 febbraio 2015
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Gli averi delle banche elvetiche nei conti giro presso la Banca nazionale svizzera (Bns) e gli averi a vista sono di nuovo fortemente aumentati la settimana scorsa. Ciò alimenta le speculazioni secondo cui l’istituto continua a intervenire sui mercati delle divise anche dopo l’abbandono della soglia di cambio minima per l’euro.

Stando alla comunicazione odierna della BnsS, gli averi in conti giro sono saliti di quasi 18 miliardi a 383,3 miliardi di franchi, quelli a vista – ossia averi che si possono trasferire su un altro conto o convertire in contanti immediatamente e senza restrizioni – di quasi 15 miliardi a 443.

Già la settimana precedente erano cresciuti di circa 26 miliardi ciascuno. Questa evoluzione rappresenta un indizio di quanto la Bns intervenga sul mercato valutario per evitare un rafforzamento del franco. Difatti, se l’istituto di emissione acquista divise, alle banche viene accreditato il loro controvalore in franchi.

Nei giorni scorsi si è molto speculato sulla possibilità che la Bns stia nuovamente acquistando valute estere per indebolire la moneta elvetica. L’istituto centrale non ha preso posizione, tuttavia il 15 gennaio, in occasione della revoca del tasso di cambio minimo, aveva annunciato che se si fosse reso necessario sarebbe rimasta attiva sul mercato delle divise. Sulla stampa del fine settimana si è evocato che la BNS stia operando con una specie di cambio non ufficiale per portare l’euro in una forchetta di 1.05-1.10 franchi.

La settimana passata la moneta elvetica aveva perso terreno rispetto alle principale valute estere. L’euro era passato da circa 98 centesimi di dieci giorni fa a oltre 1,05 franchi venerdì scorso. Da parte sua il dollaro era salito da circa 88 a quasi 93 centesimi.

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