Economia

Abbigliamento, la Svizzera è più cara

(Gabriele Putzu)
1 dicembre 2014
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Vestiti e articoli sportivi acquistati in Svizzera continuano a costare di più che nei Paesi limitrofi. Rispetto alla Germania e all’Austria lo scarto per i primi raggiunge il 30%, rispetto all’Italia e alla Francia il 29%, mentre quello per i secondi è compreso tra il 3 e il 16%, secondo l’ultimo barometro dei prezzi dell’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori pubblicato oggi.

Le differenze di prezzo sono poco evolute dall’inizio dei rilevamenti nell’autunno 2012, si legge in una nota l’Alleanza di cui fanno parte l’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (Acsi) e quelle della Svizzera tedesca e romanda.

Quanto all’abbigliamento, la variazione si è accentuata tra le collezioni di primavera e quelle autunnali, passando dal 27 al 30%. Poco meno di un terzo dell’incremento è legato agli effetti di cambio.

L’Alleanza ha preso in esame 115 articoli presso H&M, Zara, Esprit, Mango e Vero Moda. Il paniere più a buon mercato è stato acquistato in Germania e Austria, seguite dalla Francia (+0,7%) e dall’Italia (+0,4%). In Svizzera è stato pagato circa il 30% in più e lo scarto sarebbe stato ancora maggiore se si fosse omessa l’Iva.

Ad eccezione di Mango ed Esprit, le quattro catene d’abbigliamento praticano gli stessi prezzi nei quattro paesi vicini. Zara è quella che più penalizza i consumatori elvetici: la differenza ammonta al 39,1%. Seguono Esprit (+33,2-36,1%), H&M (+28,1%), Mango (+19,1-25,3%) e Vero Moda (+16%).

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