Verso le comunali del 5 aprile
Ecco le risposte al nostro questionario di Deborah Meili, candidata al Consiglio comunale, Municipio per il comune di Lugano sulla lista Partito: I VERDI. Lista: 7 "Partito Socialista - I Verdi - Partito comunista" (Municipio); 8 "I VERDI e Indipendenti" (Consiglio Comunale).
Sto finendo il master in Economia e politica agraria al Politecnico e lavoro al mercato delle pulci a Zurigo. Sono nel comitato dei Giovani Verdi Ticino e Svizzera e dei Verdi di Lugano. Adoro sfrecciare con i pattini a rotelle e lasciarmi ispirare da conversazioni e dalle persone.
Oltre ai costi quali i biglietti per il trasporto pubblico e al tempo sottratto ad altre possibili attività remunerate, personalmente non spendo nulla. I modesti costi della campagna comune e personale sono coperti solidalmente dal partito.
No, è in agonia da anni pesando sulle casse pubbliche a favore di una manciata di “privilegiati”. Il denaro pubblico dovrebbe essere speso altrimenti a favore di tutti, principalmente per il trasporto pubblico. Da instaurare è un piano sociale solido per il personale. Sì ai referendum il 26 aprile.
Innanzitutto è importante consolidare le recenti aggregazioni e garantire dei servizi di qualità su tutto il territorio, considerando maggiormente anche i bisogni dei quartieri più discosti.
Le nuove tecnologie comportano dei rischi, ma anche delle opportunità, pure in campo pedagogico. La via da perseguire è la sensibilizzazione per un approccio consapevole alle tecnologie (questo varrebbe per tutte le fasce della popolazione) e favorire l’interazione umana nelle pause.
Si tratta di un lavoro precario, quindi non è da incentivare. Sarebbe invece importante determinare delle misure a tutela sia di chi “influenza” (con una somma fissa versata dalle aziende), ma anche di chi “viene influenzato” (sensibilizzazione critica verso la cultura del consumo e dell’apparenza).
Il territorio è limitato, lo sfitto alto e molti edifici da risanare: la speculazione edilizia va frenata. Va invece favorito lo sviluppo centripeto degli insediamenti (per favorire una vita locale e con più spirito collettivo), più alloggi a pigione moderata e la salvaguardia di edifici storici.
Più cultura non può nuocere, va a beneficio collettivo se accessibile e diversificata. Sarebbe da investire di più nelle realtà alternative e minori, dalla musica al cinema al teatro alle realtà associative. È inoltre importante incentivare le università e la formazione per tutte e tutti.
Offrendo opportunità per tutta la popolazione (es. LGBT+), senza l’obbligo di consumo, incentivando iniziative come lo Spazio Morel, con buone offerte anche d’inverno e standard ecologici e anti-sessisti. Da migliorare è il servizio pubblico fino in periferia per consentire la svago in sicurezza.
Consapevole che ormai nuotiamo nelle onde e che possono essere nocive, da perseguire è la via della precauzione, soprattutto se si tratta di salute, con conseguenze anche sui costi delle casse malati. È dunque da investire di più nella ricerca per conoscerne meglio le conseguenze sulla salute.
No. Porterebbe ancora più traffico a Lugano. Sì invece alla veloce implementazione di Alptransit a sud di Lugano ed altre misure per un trasporto pubblico attrattivo e accessibile.
Una misura porta a poco, tante sono necessarie. Più mezzi pubblici capillari e accessibili, piste ciclabili sicure e confort per i pedoni. Più verde e spazi ricreativi. Più economia circolare (da rifiuti a risorse). Più ristrutturazioni efficienti, energia da fonti rinnovabili e “divestment”.
“pensare globale, agire locale” è il contributo che con le mie conoscenze e la mia sensibilità posso dare per ovviare alla crisi climatica e sociale. Vorrei dare voce a chi si batte per un futuro vivibile e giusto, a chi già, e ancora, soffre per la realtà attuale e alle mute generazioni a venire.
Una carente visione di ampio respiro, che sia sensibile sui temi ambientali e sociali.
Chiunque si impegni senza interessi personali per una politica seria per l’ambiente, la socialità, la trasparenza, la cultura, le donne, i giovani e le minoranze. Sono disposta ad allearmi senza pregiudizi non solo con l’alleanza di sinistra, nella misura in cui la proposta è condivisa.
Gli interessi di pochi singoli sovrastino quelli collettivi. Dunque che non vengano attuate misure concrete per ovviare alla crisi climatica e sociale. Tra l’altro mi batterei per evitare che il centro si spopoli, la transizione alla mobilità lenta venga bloccata e gli spazi aggregativi erosi.