Dib. Elettorale

Per un nuovo patto intergenerazionale

25 marzo 2019
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Il celebre sociologo e filosofo Marshal McLuhan fotografava la realtà contemporanea con l’immagine suggestiva del cosiddetto villaggio globale contraddistinto dalla rapidità della comunicazione e dalla progressione vertiginosa del volume degli scambi. L’accostamento di McLuhan mi è propizio per soffermarmi su un ulteriore tema emergente a livello di organizzazione sociale, quello del villaggio intergenerazionale. L’idea di rilanciare la vita comunitaria attorno a una concezione integrata delle diverse componenti della società è già ben profilata in molte nazioni e anche in diversi cantoni. Vale la pena sottolineare che il concetto di villaggio intergenerazionale recupera, in forma moderna, la struttura organizzativa dell’antico mondo rurale imperniata intorno alla cellula famigliare che raccoglieva sotto lo stesso accogliente tetto una pluralità di generazioni, dai bisnonni ai neonati. Tale formula comunitaria e solidale deve essere riproposta con fantasia e creatività e deve essere favorita dall’ente pubblico così che la società intera possa raccogliere i molteplici benefici che ne derivano. Si pensi per esempio ai numerosi vantaggi che la comunità ne deriverebbe nella gestione della popolazione anziana in forte espansione e pericolosamente esposta a rischi di isolamento, di declino personale, della salute fisica e mentale. È scientificamente assodato che il costante confronto con altre persone e l’impegno nelle relazioni sociali risultano estremamente vantaggiosi per la qualità di vita degli anziani. Forme di strutturazione intergenerazionale della comunità favorirebbero anche soluzioni ottimali dal profilo dell’utilizzazione dello spazio (bene sempre più raro e prezioso) e dell’impiego delle risorse finanziarie (pubbliche e private) che beneficerebbero di efficaci economie di scala e di minori ricadute sulla spesa sociale. Diventa quindi necessario promuovere iniziative che con interventi qualificati dal profilo territoriale e architettonico sappiano sovrapporre virtuosamente spazi abitativi per anziani, case di cura, preasili, centri sanitari che possano rispondere ai bisogni trasversali della popolazione, attività commerciali che promuovano le produzioni locali, luoghi di aggregazione quali sale polivalenti, infrastrutture sportive, spazi verdi e di svago. Tutto questo mettendo in valore le enormi potenzialità di collaborazione tra enti pubblici e privati e mantenendo al centro l’interesse della comunità e in modo particolare delle sue componenti più fragili.

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