Dib. Elettorale

Inquinamento e salute pubblica

5 marzo 2019
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Il tema del clima e dell’inquinamento è tristemente d’attualità. E non lo si può disgiungere dalla salute dei cittadini. Nel 1986 a Chernobyl ci fu il più grave disastro nucleare di tutti i tempi. Una nuvola radioattiva fuoriuscì dal reattore e inquinò una vasta area di quel territorio. Fu necessario evacuare 336’000 persone. Le stesse nubi radioattive raggiunsero gran parte dell’Europa, con conseguenze non trascurabili. Un rapporto di Chernobyl Forum, redatto dall’Onu, conta 65 morti e più di 4’000 casi di tumore alla tiroide. Associazioni come Greenpeace hanno stimato 6’000’000 di decessi su scala mondiale. Da quel momento la nostra vita inevitabilmente cambiò, inducendoci ad una presa di coscienza rispetto alle centrali nucleari in Svizzera. Nel 2016 il popolo svizzero ha respinto l’iniziativa per l’abbandono del nucleare (54,2 % di no), che per quanto mi riguarda è una decisione irresponsabile. Dal punto di vista della salute pubblica, ho sempre ritenuto che tali centrali siano pericolose per i cittadini. Tornando ai giorni nostri e al nostro territorio, vorrei sottolineare l’importanza del tema e della gravità dell’inquinamento legato alla nostra salute. Sono due fattori inscindibili. Nel Mendrisiotto il limite consentito dalla legge viene reiteratamente superato più volte all’anno. Polveri sottili (PM10), biossido di zolfo, piombo, monossido di carbonio, sono solo alcuni fattori pericolosi per il nostro benessere. La mia generazione ha irresponsabilmente trascurato questo problema, quasi sperando che la situazione si risolvesse spontaneamente. Nulla di più illusorio. La politica non ha voluto vedere la gravità del problema, pur avendo a disposizione diversi studi scientifici effettuati nel corso degli anni. La responsabilità è anche da attribuire al singolo cittadino, utilizzando auto sempre più performanti, usando tonnellate di materiale plastico, servendosi di pesticidi e quant’altro. Gli effetti sulla salute dell’aria inquinata con sostanze nocive riguardano sia le malattie delle vie respiratorie, sia le malattie cardiocircolatorie. Stando agli studi, l’inquinamento ambientale in Svizzera costa ogni anno la vita a 3’700 persone. Un rapporto dell’Oms datato 2016 stima che 600’000 bambini siano morti per infezioni avute alle basse vie respiratorie causate dall’aria inquinata e inoltre che i bambini esposti ad alti livelli di inquinamento atmosferico possano essere maggiormente a rischio nella loro vita, di malattie croniche come le malattie cardiovascolari. I dati sopracitati sono scientificamente e facilmente verificabili e non sono per nulla rassicuranti. Dobbiamo renderci conto che tutto questo potrà solo peggiorare, se non troviamo delle soluzioni sostenibili. Abbiamo una grande responsabilità nei confronti delle nuove generazioni, le quali saranno costrette a vivere in un clima contaminato, loro malgrado. Anche le persone anziane avranno sempre più problemi a condurre una vita sana, perché oltre ai problemi legati all’età, dovranno fare sempre di più i conti con problemi di salute legati all’aria che respirano. Il 18 gennaio 2019, gli studenti hanno organizzato una manifestazione per il clima. Il loro obbiettivo è quello di un cambio di paradigma a livello politico/ economico. Non abbiamo più tempo!

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