Dib. Elettorale

Sicurezza di genere

21 febbraio 2019
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Sicurezza: cosa significa per la donna oggi? Quale forma dovrebbe avere? È sicuramente quella di poter muoversi senza paura, sentirsi libera in ogni luogo, ad ogni ora e anche di notte. E questo per la donna di ogni età. Una sicurezza che non viene data perché la nostra società, ancora troppo maschilista e intrisa di stereotipi, non lo permette pienamente e ovunque. Le telecamere di videosorveglianza non bastano e nemmeno i rinforzi alla frontiera o nel corpo della polizia.
La donna chiede infatti di poter vivere in una società rispettosa di tutte e tutti, una società dove la convivenza è costruita nel quotidiano, in ogni contesto sia esso lavorativo, culturale, ludico o sportivo. È il cambiamento culturale che potrà permettere il rispetto di tutte e tutti, di ogni identità.
Ma è anche il risultato di quanto si fa a partire dalla più tenera età. E qui la scuola ha una grande responsabilità. È risaputo che l’identità di ognuna e ognuno si costruisce con i modelli culturali e l’educazione. La scuola è pertanto uno dei luoghi privilegiati dove dare vita a un processo di cambiamento incisivo nelle relazioni tra i generi. Ma la volontà politica e istituzionale non sembra ancora cogliere questa sfida culturale. Eppure vi sono un po’ ovunque, in Svizzera ma anche all’estero, programmi o indicazioni di obiettivi, documenti didattici, studi e cattedre universitarie sull’educazione di genere.
È pertanto urgente dare un segnale forte alle insegnanti e agli insegnanti di ogni grado, dalla scuola dell’infanzia al liceo e alle scuole professionali affinché diventino sensibili e attenti a non veicolare più modelli stereotipati, a stimolare il dialogo tra le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, le giovani e i giovani. Al di là di iniziative individuali o locali, non sembra esistere per ora nessuna indicazione ufficiale che abbia come obiettivo la parità di genere. È urgente più che mai la promozione di una politica cantonale di programmi di insegnamento e di materiale didattico non sessista, senza più modelli maschili e femminili stereotipati: una volontà politica di formazione delle insegnanti e degli insegnanti e che fa della scuola di ogni grado la palestra del rispetto e della condivisione. Solo con un vero cambiamento e un forte impegno, a partire anche dalla scuola, possiamo sperare in un mondo dove donne e uomini potranno costruire assieme, fianco a fianco, una società rispettosa e solidale e dove le donne si sentiranno libere e sicure ovunque.

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