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Città Ticino, e le nostre valli?

16 febbraio 2019
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Il Canton Ticino è una regione splendida che nel suo insieme offre alla popolazione e ai turisti varie tipologie di territori, paesaggi e peculiarità. Negli ultimi anni stiamo assistendo a una sempre più forzata creazione di una città Ticino, in altre parole a una concentrazione dello sviluppo negli attuali forti agglomerati di Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio. L’unico evidente distacco è di tipo naturale, tra laghi e montagne, caratteristico del nostro territorio. L’espansione di questi centri è favorita dallo sviluppo socio-economico e demografico che ha caratterizzato gli ultimi decenni. E le nostre Valli? Nel programma d’attuazione della politica economica regionale 2016-2019 del Cantone Ticino si fa riferimento al riposizionamento delle regioni periferiche. Quest’ultimo piano riconosce le difficoltà delle regioni e mette quindi l’accento su uno sviluppo orientato al settore turistico. L’indirizzo può essere condiviso dalla popolazione, ma questo non significa che le Valli debbano essere limitate a questo.
Nelle ultime settimane si è discusso molto sulla destinazione delle nuove officine delle Ffs, obbligate a traslocare dallo storico stabilimento di Bellinzona per poter accogliere e lavorare sui treni passeggeri di ultima generazione. Contro il progetto previsto a Castione, i comuni della bassa Leventina hanno proposto di valutare l’insediamento presso le località di Bodio e Giornico, sul sedime industriale della vecchia ditta Monteforno già in disuso da tempo. Proposta molto interessante in quanto vi è già una zona per l’industria pesante pronta per ospitare un nuovo stabilimento, si arricchirebbe la regione con il trasferimento di 230 posti di lavoro e allo stesso tempo non si andrebbe a sacrificare una zona verde di 80’000 m². Novità degli ultimi giorni è la rinuncia da parte dei comuni della bassa Leventina e dell’Unione contadini di intraprendere la via del referendum, motivati dall’interesse di mantenere in Ticino le officine visto la minaccia da parte delle ferrovie di valutare lo spostamento in Svizzera interna delle stesse, se non si fosse trovata una soluzione immediata. La politica cantonale, allineata alle Ffs, ha purtroppo scelto l’indirizzo più semplice ed economicamente migliore, mancando però di sensibilità verso le Tre Valli.
La popolazione delle Tre Valli negli ultimi 40 anni è rimasta pressoché inalterata, a testimonianza che la gente vuole rimanere in valle a vivere la valle, ma spesso si trova obbligata a emigrare per motivi puramente lavorativi. Con queste premesse è importante valutare costi e benefici di ogni investimento, e la possibilità di integrarlo nel riposizionamento delle regioni periferiche. Investire, invece che sussidiare le nostre bellissime Valli.

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