Spettacoli

Artisti di scena: in Svizzera l’80% si dice vittima di abusi

L'Associazione svizzera dei professionisti del teatro, del cinema e della televisione reagisce adottando una serie di misure

12 novembre 2020
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Quattro artisti di scena su cinque affermano di essere stati vittima di abusi di potere e soprattutto molestie sessuali - verbali e fisiche - negli ultimi due anni. L'Associazione svizzera dei professionisti del teatro, del cinema e della televisione (SBKV) reagisce adottando una serie di misure.

Stando a un sondaggio cui hanno partecipato 331 dei 1'160 membri della SBKV, il 79% degli interrogati ha detto di essere stato confrontato con molestie sessuali nei 24 mesi precedenti. Complessivamente sono stati citati 577 episodi, di cui 400 tra le donne e 177 tra gli uomini, si legge in un comunicato della SBKV diffuso oggi.

I soprusi più frequenti sono le molestie verbali (53%), seguite da quelle fisiche (22%) come i contatti corporei "casuali". Tre volte è stato riferito di stupri. Gli autori erano uno o più uomini nell'81% dei casi. Il 79% delle vittime afferma comunque di non aver riportato conseguenze negative in seguito agli abusi.

Il 62% dei partecipanti al sondaggio proviene dal settore della recitazione, il 17% dal canto, l'8% dalla danza e il 13% da altri ambiti. I più colpiti sono gli artisti di età compresa tra i 30 e i 49 anni; seguono i 49-65enni (21%), i 18-29enni (17%) e gli ultra 65enni (5%).

Se si considera che al sondaggio ha partecipato appena un terzo dei membri, ci si può immaginare la cifra sommersa e la grande sofferenza, afferma la direttrice della SBKV Salva Leutenegger nella nota. A suo avviso gli autori degli abusi si trovano in gran parte in posizioni di potere e spesso sono considerati "geni creativi che si possono permettere di tutto".

Dopo i "spaventosi" risultati del sondaggio l'associazione vuole affrontare il problema con svariate misure. Da un lato crea una piattaforma web anonima di segnalazione (https://sbkv.com/gegen-machtmissbrauch/ , almeno per ora solo in tedesco) su cui si possono fare avanti le vittime. La campagna "Giù le mani" è volta a rendere nota la piattaforma nelle scuole di teatro, nei guardaroba o ai casting.

Inoltre un'agenzia è stata incaricata di condurre ricerche per "fare luce in questo angolo buio del settore". Nei prossimi mesi saranno approfondite storie e voci e chiariti i fatti. L'associazione prevede anche di organizzare workshop per i propri membri, in cui questi ultimi possono imparare come evitare simili situazioni e come difendersi giuridicamente.

La SBKV spera inoltre che le case, le agenzie e le società di produzione facciano loro stesse ordine al proprio interno "prima dover pagare un caro prezzo". La campagna #Metoo a Hollywood ha dimostrato che un solo episodio reso pubblico può portare alla rovina di intere società e istituzioni prestigiose.

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