Musica

Addio a Schneider, fondatore dei Kraftwerk

Si è spento oggi a 73 anni dopo una breve lotta contro il cancro. Ne ha dato conferma il sodale di gruppo, creatività e ingegno Ralf Hütter.

Florian Schneider, 1947-2020 (Wikipedia)
6 maggio 2020
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Cosa ne sarebbe stato della musica degli ultimi cinquant’anni se i Kraftwerk non fossero esistiti e non avessero inventato nuovi mondi, nuovi suoni, nuove visioni in ritmi sintetici con strumenti, alle volte, da loro stessi creati? È questa la prima domanda che sorge quando si apprende della morte di Florian Schneider, con lo sgomento che arriva così profondo solo quando muore un monumento. Morte avvenuta oggi, e confermata dal sodale di gruppo, creatività e ingegno Ralf Hütter, dopo una breve lotta contro il cancro all’età di 73 anni.

Per rispondere alla domanda: non staremmo parlando di niente, o quasi. Quello dei Kraftwerk, quello di pietre miliari come Autobahn (1974), Radio Aktivität (1975) e Trans Europa Express (1977), è stato un Big Bang per la musica che sarebbe venuta subito dopo. Da David Bowie (‘V-2 Schneider’ nell’album ‘Heroes’ è dedicata a Florian) fino al post-punk (su tutti Joy Division, John Foxx e Gary Numan), dalla new wave all’elettronica da hit-parade molto nasce (pure) da loro. Con l’uomo macchina di The Man Machine (1978), grazie anche alla grafica ispirata all’opera dell’avanguardista russo El Lissitzky, hanno aiutato ad anticipare mondi virtuali che si traducono nella persona con voci metalliche e ideali marce di robot.

Precursori di vita e comportamenti, nel brano ‘Computerlove’ (1981) raccontano della storia di un uomo che trova l’amore attraverso una macchina, la tecnologia al servizio dei sentimenti. Sono stati un Big Bang Schneider e soci, si diceva. Sì. Perché l’uso se vogliamo commerciale dell’elettronica - lontana anni luce da quella di John Cage per intenderci - ha rivoluzionato i gusti degli ascoltatori, ha portato al loro orecchio ritmi immaginifici e dal futuro, flauti elettronici ed evoluzioni dei synth. Maestosi pionieri dello sdoganamento di vocoder e suoni filtrati, dell’immagine e della modernità, hanno segnato un’epoca molto più di quanto pensassero. O volessero. Gli piaceva e basta, come spesso accade a chi ha del genio in sé.

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