Spettacoli

Sandro Schneebeli: 'Progetti futuri? Del buon vecchio blues'

Il ritorno alle origini con il trio Sand’s 2B A Band, dal vivo domani a Curio e sabato 24 alle Ascona Jazz Nights.

Appignani, Parra, Schneebeli
22 agosto 2019
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Il trio si chiama Sand’s 2B A Band; letto tutto d’un fiato, “sembra essere una band”, dove “Sand” sta anche per Sandro. Per la precisione, Sandro Schneebeli. E con questa formazione, il chitarrista ticinese torna a un vecchio amore, il blues. Perché «a una certa età viene voglia di recuperare le proprie radici», racconta alla ‘Regione’ il musicista. «Il mio è sempre stato e ancora sarà un viaggio alla ricerca di sonorità e influenze da tutto il mondo. Raccoglierò ancora le spezie in diversi Paesi, come ho sempre fatto, per condire le mie composizioni. Però volevo anche riprendere la via che avevo lasciato».

Dal vivo domani, venerdì 23 agosto, alle 21 nel Salone Piazza Grande di Curio (spazio da lui gestito e musicalmente ‘alimentato’) e poi sabato 24 per le Ascona Jazz Night (ore 20.30), il trio di Schneebeli include Andi Appignani (organo, anche in funzioni di basso) ed Enrique Parra, uno che canta e suona ‘Lucille’ in piedi davanti al suo strumento proprio come Little Richard (e con il giusto isterismo rock‘n’roll di Mr. Penniman), ma con una sola differenza: è in piedi davanti alla batteria, e non davanti a un pianoforte. «Ci siamo incontrati un anno fa alle jam della ‘Cambusa’ ad Ascona. È salito, e la gente si è alzata in piedi e si è messa a urlare. Oltre che un batterista, è un cantante fantastico. In questo mio ritorno alle origini c’entra anche lui».

Schneebeli torna al suono dell’elettrica, «comprese le distorsioni», strumento accantonato per lungo tempo e ora ritrovato per una temporaneamente sopita «voglia di sbragare un po’». È nuova luce dopo l’acustica oscurità dei ‘Concerti al buio’, esperienza musical-sensoriale che si appresta a completare la sua settima edizione. «Da settembre a marzo 2020 abbiamo davanti quaranta concerti. Ad aprile saremo negli Stati Uniti per due settimane, a ottobre 2020 a Hong Kong e Shangai. Sto programmando l’ottava edizione, da fine 2020 all’inizio del 2021. Ora, io e Max Pizio ci siamo uniti nel progetto anche dal punto di vista organizzativo, e la sinergia è ancora più evidente». Tornare a Earl King, Jimmy Rogers, Curtis Harding e molto altro è un po’ come riprendere in mano un libro letto in gioventù, da rileggersi con gli occhi di un 45enne: «Ora ho libertà, posso andare d’intuito e soprattutto ho un vissuto. Ho fatto il mio percorso, ho avuto le cose bellissime e quelle difficili. A livello emozionale, a questa età, credo di avere finalmente la coerenza che serve per suonare il blues».

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