Spettacoli

Il diritto alla ritualizzazione dell'aggressività

Ledwina Costantini e Daniele Bernardi tornano sulla scena con uno spin-off shakespeariano dedicato a potere, corpo, effimerità, femminino

29 giugno 2019
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“Così sulla testa ci resta una corona infeconda e nel pugno uno sterile scettro che ci sarà strappato da mano d’estraneo, poiché nessun figlio ci potrà succedere”. Poche e aguzze parole per una battuta rapida quanto incisiva, anche se piuttosto sibillina. La citazione è tratta dallo spin-off ‘The body is with the king, but the king is not with the body’, creazione e produzione di Opera retablO, diretto dalla regista e attrice Ledwina Costantini. Insieme a lei, Daniele Bernardi (autore, attore e regista) salirà sulla scena per rappresentare il testo, a cui entrambi hanno lavorato.

Abbiamo alzato la cornetta e telefonato durante le prove: all’altro capo del filo, ritroviamo le voci di Daniele e Ledwina, da anni compagni di lavoro. I due hanno risposto ad alcune curiosità riguardanti lo spettacolo che sarà messo in scena nelle prossime settimane (in calce, i dettagli), restando in acque vaghe per non svelare nulla. (Apriamo una parentesi non così marginale: seppur se ne distanzi drammaturgicamente ed esteticamente, l’intervento scenico è una costola della ricerca sullo spettacolo ‘Lady Shakespeare’ ispirato a vari personaggi del drammaturgo britannico).

Distruttivo, potente e intollerabile

Ora che abbiamo le informazioni di superficie e avendo la consapevolezza della carica drammatica e fortemente emotiva e tremenda che il teatro di Ledwina e Daniele sprigiona, immergiamoci nella ricerca che ha approfondito temi quali il potere (esercitato, subito, bramato) e la sua caducità, nonché il corpo e la relazione che intercorre fra loro. E ancora: il femminile (o femminino), inteso – forzando – come sostantivo che racchiude le caratteristiche stereotipate di bontà, fragilità, dolcezza, debolezza che non contemplano i loro opposti. Seguendo questo filo, soggetto importante del progetto è il bisogno del femminile di trovare spazio e tempo per la «ritualizzazione della propria potenza e aggressività».

Il progetto nasce a Neuchâtel, su proposta del direttore del Théâtre du Pommier, «che ci ha spinti a fare un lavoro su potere» e Shakespeare che, grazie alla sua descrizione di dinamiche molto contemporanee, è sempre attuale. La coppia di autori ha così deciso di dedicarsi ai suoi personaggi femminili.

Nelle letture che hanno affrontato per costruire la drammaturgia, raccontano, si ritrova particolarmente «la dimensione del femminile». Fra queste, un saggio dello psicologo e psicoanalista tedesco Erich Neumann, che tratta l’archetipo della madre positiva e quello della madre negativa; di come «al femminile, nella società, non sia mai stato concesso un luogo di ritualizzazione della propria aggressività», perché l’immagine di «un femminile distruttivo è intollerabile, perché troppo potente». La riflessione ha condotto Daniele e Ledwina a decidere di ispirarsi liberamente al ‘Macbeth’, in cui si ritrova la «Lady che è emblema del femminile negativo».

Mentre l’opera shakespeariana pone l’accento su due figure protagoniste distinte, i due autori le sublimano in un’individualità psichica composta di due parti separate: come lo sono i ventricoli del cuore.
Un’entità che esprime dunque il femminile, ma anche il maschile, che non è escluso: «Intrinsecamente e a livello etico, l’emancipazione del primo porta con sé quella del secondo, e viceversa». Per farci capire: la donna dovrebbe poter esprimere e manifestare la propria aggressività senza passare per un’isterica con le mestruazioni e un uomo dovrebbe poter sentirsi libero di piangere, senza essere considerato debole, fragile («ritualizzando così il suo femminile»).
Altro tema portante, si anticipava, è la caducità del potere, «inteso come pulsione che non guarda in faccia a niente». Un potere bramato dalla coppia distruttiva dello spin-off, che alla fine però si ritrova confrontata con la sua effimerità. In definitiva, un potere instabile per cui (forse) non vale la pena affannarsi e compiere nefandezze, come questa coppia che «mangia la vita».

Da segnare in calendario

Quattro sono le date dello spin-off e due i luoghi dove andare a seguirlo. Iniziamo dallo spazio Domus Poetica di Bellinzona che ospita Daniele e Ledwina venerdì 5, sabato 6 e domenica 7, rispettivamente alle 20.45 le prime due date e la terza alle 18. La quarta data è per martedì 16 luglio alle 20.30, al Teatro Foce (nell’ambito del LongLake festival). I posti sono limitati, è consigliata perciò la prenotazione: per le date bellinzonesi si può scrivere a operaretablo@gmail.com; per la data luganese l’indirizzo e-mail è info@longlake.ch.
Per quel che riguarda lo spettacolo ‘Lady Shakespeare’, verrà messo in scena fra ottobre e dicembre con otto date, fra Bellinzona e Neuchâtel. A tempo debito le informazioni.
Approfondimenti: www.operaretablo.ch.

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