Spettacoli

Standing ovation per gli ottanta di Yor Milano

Al Lac una serata di gran varietà d'ispirazione internazionale, ma a 'chilometro zero'

(Ti-Press)
30 maggio 2018
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“Ma lo reggerà il Lac, Yor Milano?” Era il dubbio che si ponevano in tanti, prima dello spettacolo di ieri: in fondo si tratta di un palcoscenico vasto, che normalmente si associa a eventi più ‘alti’ (qualunque cosa ciò significhi). Sarebbe stato un peccato vederlo pesce fuor d’acqua, un tipo così.

Preoccupazione paternalistica e inutile: da bravo capocomico, Milano ha imbastito caricature, canzoni, barzellette a getto continuo, riempiendo quattro ore di spettacolo che sono parse meno della metà. La sua ironia ha scongiurato l’autocelebrazione; grazie anche ai divertissement musicali della Castagnola Big Band e a una serie di scambi tennistici coi ‘presentatori’ della serata, Reto Ceschi e Simona Bernasconi.  

Così ci si è ritrovati ai tempi in cui Yor intratteneva i crocieristi, sfoderando doti di rumorista e mimo. Lo sketch sul goffo ladro Jim Lomazzo è stato probabilmente l’apice comico della serata, insieme a quello dell’uomo dai mille tic: con ispirazioni che spaziano da Gaber a de Funès. C’è stato anche tempo per rivedere filmati che hanno destato i ricordi del pubblico (alcuni anticipavano le battute che stavano per arrivare, come si fa coi film di culto). Dalle tombole tv col pupazzo Diogenino a ‘Na famiglia da gent viscora’, dalle commedie dialettali ai doppiaggi, riaffiorano sessant’anni di trasformazioni sociali e culturali, dal Ticino agrario a quello finanziario.

Poi tanta musica. Canzoni comiche come ‘Nel bagno’ da Henri Salvador e ‘Suisse Petrole’, improbabile storia di mucche che ascoltando musica araba producono petrolio al posto del latte. Ma anche grandi classici: ‘Granada’, ‘New York, New York’, ‘My Way’. Eseguite con una padronanza che rivela quanto Milano – cresciuto fra musicisti – sia andato a bottega (anche) dai grandi crooner. (Notevole anche 'Se telefonando' cantata da Simona Bernasconi, dopo un ironico "spero che stasera Mina abbia chiuso le finestre".)

Solo i perbenisti più snob potrebbero negare che al Lac è andato in scena un pezzo a ‘chilometro zero’ del varietà internazionale che fu. Tanto che ci stavano benissimo anche i balletti a guisa d’un Moulin Rouge, con tanto di can-can e danseuses agghindate in modo sexy: una cosa che in mani meno esperte risulterebbe pacchiana, e invece ha aggiunto ulteriore ironia all’insieme. Fino al gran finale, con gli amici di una vita e la ‘drag queen’ dei Legnanesi sul palco. Cento di queste serate.  

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