Spettacoli

Il nuovo inizio dell'Orchestra della Svizzera Italiana

Nasce dalle rovine, la nuova stagione dell’OSI, la prima prodotta in completa autonomia anche grazie al sostegno di enti pubblici e sponsor

22 maggio 2018
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Di solito le orchestre vengono fotografate nelle sale da concerto o, al massimo, in qualche pregiato edificio storico. L’Orchestra della Svizzera italiana ha invece scelto, nei manifesti per lanciare la nuova stagione — la prima prodotta in autonomia dopo la separazione dalla Ssr, come noto ora nel ruolo di semplice committente — l’inceneritore di Giubiasco, la discarica Vismara e le rovine del Parco delle gole della Breggia. Come a dire: abbiamo rischiato grosso, e per ripartire siamo pronti a sporcarci le mani. A passare, da servizio pubblico, ad azienda culturale, come ha spiegato in conferenza stampa il nuovo presidente della Fondazione dell’Osi Mario Postizzi; grazie al sostegno di enti pubblici e sponsor, tra cui BancaStato, che coprono parte del “buco” lasciato dal nuovo accordo con la radiotelevisione svizzera.

La nuova stagione — concertistica e esistenziale — prevede 14 concerti, 10 al Lac di Lugano, dove l’Osi è orchestra residente, e 4 all’Auditorio. Oltre al direttore principale Markus Poschner — il cui incarico è stato rinnovato per altri cinque anni e che darà avvio a un ciclo su Beethoven —, nel programma troveremo a dirigere l’Osi nomi quali Krzysztof Urbanski, Vladimir Ashkenazy, Michael Sanderling e, per i solisti, il pianista Francesco Piemontesi, la violinista Viktoria Mullova e il violoncellista Maximilian Hornung.

Previsto anche un concerto speciale, fuori abbonamento, per San Silvestro con Martha Argerich e Charles Dutoit.
La prevendita degli abbonamenti è aperta da oggi, quella dei biglietti singoli dal 18 giugno.

Info: osi.swiss.

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