Spettacoli

Christa Rigozzi in versione 'Politicamente scorretta' (o quasi)

Incontro con la ex Miss, oggi conduttrice, negli studi Rsi: dagli studi in criminologia a No Billag, fino alle sue impressioni di donna sul fenomeno #metoo...

16 febbraio 2018
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Conduttrice, settore intrattenimento e informazione società, nell’Arena Reporter. È il presente di Christa Rigozzi, incontrata poco prima della registrazione di ‘Politicamente scorretto’. La ex Miss Svizzera sarà sabato 17 febbraio alle 20.40 su La1 per il ciclo di incontri presentato da Nicolò Casolini, iniziato lo scorso 13 gennaio. Sotto la lente del presentatore scorreranno la vita personale e professionale di Christa (il tutto sintetizzato da un «Sono felice»), insieme ai suoi ricordi d’infanzia («Sono stati belli, ma non cambierei i miei vent’anni con l’età che ho adesso»).

Molte certezze e un solo tentennamento, ‘costretta’ dal conduttore nei panni del telecronista di curling. Nel backstage parliamo con lei di scelte di vita – «Negli anni, dal cinema sono arrivate richieste importanti, ma non ho accettato. Questione di copioni. Dovessi riceverne uno in cui credo, perché no. Ma non è la strada che ho scelto» – e di criminologia – «Volevo diventare capo della Polizia criminale, ho studiato a Berna e a Friborgo. Poi, nel 2006 si sono aperte porte che non conoscevo. Non è detto che tra 20 o 30 anni io non riprenda in mano quel diploma...».

In piena epoca #metoo, chiediamo il Rigozzi-pensiero a tal proposito. «Ho avuto la fortuna di lavorare con persone molto serie e professionali», premette. «Il fatto di essere donna non è mai pesato. Ma credo anche che se una donna ha le qualità per fare un determinato lavoro non abbia alcuna necessità di giustificarsi. E nemmeno corre rischi». Quanto alle pari opportunità, «ci sono tante donne a livello di Ceo in Svizzera. È anche vero che in certi settori non abbiamo ancora raggiunto le giuste quote femminili, e magari a qualche donna sarà capitato di dover lottare per far valere le sue capacità. Ma non parlerei di discriminazione femminile nel mondo del lavoro, qui da noi. Ci sono molte donne che lavorano e uomini che stanno a casa al loro posto».

In vista del voto, ci spingiamo in zona No Billag, certi di non ricevere gli appelli di Mentana e Iacchetti, prima di lei in questi studi. «Come conduttrice di questa televisione non posso esprimermi. Spero solo che i cittadini votino con la testa. Una storia non si cancella così in un attimo».

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