Spettacoli

I frontaliers fanno sul serio: in arrivo un 'vero' film per Natale

6 novembre 2017
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Le prime due incursioni cinematografiche del frontaliere Bussenghi e della guardia di confine Bernasconi erano diverse: semplici raccolte di sketch.
'Frontaliers disaster' è invece un vero e proprio film, un cinepanettone – visto che uscirà il 21 dicembre – o meglio un ‘cinepaneton’, versione oriunda del filone comico-demenziale nato negli anni Ottanta.

Realizzare un film – diretto da Alberto Meroni, quelli delle Palmira, e prodotto da Immagine Sa e Rsi –, con tutto quel che comporta tra cui la necessità di allontanarsi un po’ dal valico di Bizzarone e di dare un po’ di spessore ai due protagonisti.
Una sfida che si è deciso di giocare non solo in Ticino: il film uscirà infatti anche nei cinema della Svizzera romanda e tedesca. «Vogliamo far vedere che anche il Ticino ha il suo prodotto film di qualità, una commedia per tutta la famiglia dove si ride dall’inizio alla fine» ha spiegato il distirbutore Morandini.

Bussenghi e Bernasconi, ormai, li conoscono tutti: è da una decina d’anni che, tra radio e televisione, imperversano il frontaliere interpretato da Flavio Sala e la guardia di confine impersonata da Paolo Guglielmoni. Ma qui, come detto, non abbiamo più brevi sketch, bensì un lungometraggio di un’ora e cinquanta e non si può costruire una storia procedendo semplicemente per accumulazione di scenette, occorre una storia e soprattutto occorrono dei personaggi che non siano semplici caricature. «Una delle sfide maggiori del film è stata mostrare un po’ di normalità, nei personaggi» ha spiegato Barbara Buracchio, sceneggiatrice e attrice (è la turista francese Amélie, “fidanzata” di Bernasconi). Insomma, scoprire che cosa c’è oltre alla dogana, «sempre mantenendo quel surreale che caratterizza i Frontaliers».

«Negli sketch sono molto svizzero, quadrato» ha confermato Paolo Guglielmoni: «I tempi piu lunghi del film mi permettono di maturare, di capire che forse il vivere ancora con mia madre potrebbe essere un problema per la mia relazione sentimentale, ma soprattutto di capire che Bizzarone non è l’unico luogo dell’universo».

Maturazione di cui invece non ha bisogno il frontaliere Bussenghi: «Sono un po’ il maestro della situazione, come il maestro Miyagi quello del “metti la cera togli la cera”: ho il compito di portare questo povero ragazzo fuori dal nido…».

Regista, e sceneggiatore, del film è come detto Alberto Meroni. Qual è il segreto del successo dei Frontaliers? «Io sono arrivato dopo e mi sono messo a studiarli, per capire come funzionano… la prima cosa è che loro ironizzano una situazione che tutti noi conosciamo, il confronto con i vicini italiani che ognuno vive o comunque avverte… dici “guida all’italiana” o “mentalità svizzera” e tutti si immedesimano. Poi, l’autoironia, il saper scherzare sui propri difetti, è una delle più grandi forme di intelligenza».

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