Società

Cala la fiducia nei mezzi d'informazione

Secondo il Digital News Report 2019 di Reuters, il 55% degli interpellati si dice preoccupato dalla sua capacità di distinguere tra realtà e fake news

12 giugno 2019
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La crescita del populismo, la polarizzazione delle notizie e i timori sulla disinformazione fanno diminuire nel mondo la fiducia nei mezzi d'informazione, anche se lo spettro delle fake news spinge un numero crescente di persone a selezionare le fonti più tradizionali e affidabili (come Ansa in Italia, Bbc News nel Regno Unito e il Wall Street Journal in Usa, considerati i più attendibili nei Paesi di riferimento).
A delineare il quadro è il Digital News Report 2019 di Reuters, che ha preso in esame 38 nazioni nei sei continenti. Dal rapporto emerge anche una scarsa propensione a pagare per accedere alle news. A livello globale la fiducia nelle notizie è in calo, dal 44% al 42%. In Italia la fiducia scende dal 42 al 40%, mentre in Francia crolla di 14 punti, a quota 24%, con i media presi di mira per come hanno seguito il fenomeno dei gilet gialli. Ad esprimere più fiducia sono le persone più istruite, mentre meno fiduciosi sono i populisti, che si informano in modo prevalente dalla tv e su Facebook (i non populisti prediligono Twitter). In media, il 55% degli interpellati si dice preoccupato dalla sua capacità di distinguere tra realtà e fake news, mentre è scarsa la fiducia nel fatto che i mezzi d'informazione controllino il potere. In Italia lo crede solo il 33% (siamo sestultimi, davanti a Singapore, Taiwan, Corea, Ungheria e Giappone). Tra i giornalisti italiani, a crederlo è appena il 44%.

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