Ticino7

Berlino Utopie urbane

La continua metamorfosi della capitale tedesca rimescola alto e basso, est e ovest, passato e futuro

(Roberto Mucchiut)
(Cinema Babylon nel Mitte)
15 settembre 2018
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Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

Il modo migliore per conoscere una città è prendersi il tempo e avere il coraggio di perdersi. A Berlino è facile, sia per le dimensioni che per la frammentazione e diversità sociale e architettonica dei suoi quartieri – frutto dell’aggregazione di 7 città e 59 comuni rurali nel 1920 –
e dalla tormentata storia del Novecento caratterizzata da continue distruzioni e ricostruzioni. 

Oltre il Mitte

Esiste un centro teorico, la mitica Alexanderplatz con la vicina torre della televisione – Fernsehturm, inaugurata nel 1969 nell’allora DDR – visibile in grande parte della città. Il quartiere del Mitte raggruppa in effetti una quantità tale di punti di interessi (monumenti, musei, luoghi iconici della storia) che una normale visita di qualche giorno si limita a questa area centrale. Un’infrastruttura di trasporti pubblici molto efficiente permette di raggiungere rapidamente tutti i quartieri attorno al Mitte e qui iniziano le sorprese. Ogni quartiere è una città nella città, spesso con una propria architettura caratteristica e con una propria composizione sociale ed etnica. Può capitare allora di passare dai viali alberati, le boutique colorate, i ristorantini vegani e una quantità impressionante di mamme e bambini di Prenzlauer Berg a una via di Neukölln che potrebbe essere confusa con Ankara. 

Kreuzberg è sempre molto interessante per la varietà di etnie e la composizione sociale anche se non è più il mitico centro della controcultura berlinese degli anni Ottanta. I punk dell’epoca ora lottano contro il processo di gentrificazione, che trasforma i quartieri popolari in quartieri di lusso scacciando gli abitanti storici. Visitare lo stesso giorno Schöneberg, a ovest, con i suoi larghi viali, le piazze e un’architettura in gran parte precedente alla guerra e Friedrichshain, a est, centro della cultura alternativa e della vita notturna, permette di rendersi conto di quanto Berlino possa, a distanza di pochi chilometri, essere molto diversa. La città è un enorme cantiere in costante evoluzione, le migrazioni di interi gruppi sociali in nuovi quartieri e il continuo afflusso dall’esterno di nuovi migranti dall’Europa e dal resto del mondo contribuiscono a creare un’atmosfera unica, un continuo flusso di rinnovamento.

Lo spirito della città

Berlino è sempre stata un laboratorio di utopie e oggi rappresenta un polo di attrazione per giovani da tutta l’Europa. La sensibilità, la tolleranza e la grande apertura verso il mondo favoriscono il lavoro di creativi ed artisti che trovano terreno fertile per la ricerca e lo sviluppo di nuove forme di utopie delle quali la città si nutre. La cultura a Berlino è un bene strategico e l’amministrazione comunale favorisce lo sviluppo sia delle istituzioni che della scena indipendente. Lo dimostrano progetti come la riqualifica dell’Haus der Statistik, enorme costruzione vicino ad Alexanderplatz che ospitava gli uffici statistici della DDR e la Stasi,  che diventerà un centro culturale ed artistico con appartamenti a prezzi accessibili per i rifugiati; oppure l’aeroporto di Tegel, che quando verrà chiuso (sostituito dal nuovo scalo di Berlino Brandeburgo), diventerà un enorme centro destinato alla musica techno, considerata bene culturale della città .

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7 DRITTE

Ringbahn

Linea di metropolitana di superficie circolare (S-Bahn S41 e S42, una in senso orario e l’altra antiorario) che permette in 60 minuti
di compiere il giro completo della città. Scendete in una stazione a caso e scoprite un frammento di città sconosciuto alle guide. Se non vi piace, in 10 minuti ecco il treno successivo.

Warschauer Brücke

Crocevia tra Est e Ovest, tra il giorno e le notti berlinesi, luogo di transito di quasi 100mila persone al giorno. Andateci a qualsiasi ora e prendetevi il tempo di fermarvi abbastanza da sentirvi Berlinesi.

Tempelhof

Ora è il più grande parco pubblico di Berlino e nelle giornate di bel tempo è meta di migliaia di residenti che vi praticano ogni tipo di attività sportiva e ludica. Ma se potete andateci in inverno, quando nevica, fermatevi sulla pista di atterraggio principale e cercate di immaginare com’era nel 1939, quando è stato inaugurato da Hitler il primo aeroporto commerciale del mondo.

Funkhaus Nalepastraße

Vivere un concerto negli studi radiofonici della ex DDR è un’esperienza unica. Situati sulle rive della Sprea sono ancora oggi un riferimento per le qualità acustiche degli studi di registrazione. A parte per i concerti techno alla moda non troverete molti turisti. Un’esperienza molto berlinese.

Tre musei

Impossibile parlare dell’offerta espositiva di Berlino, in continua evoluzione e con innumerevoli proposte per tutti gli interessi. Tre proposte per l’arte contemporanea; «Berlinische Galerie», Alte Jakobstraße 124-128 a Kreuzberg; poco lontano sempre a Kreuzberg «Gropius Bau», Niederkirchnerstraße 7; infine «Hamburger Bahnhof - Museum für Gegenwart Berlin», Invalidenstraße 50-51 vicino alla Berlin Hauptbahnhof.

Capolavori

Da leggere e vedere due capolavori del Novecento: 'Berlin Alexanderplatz' di Alfred Döblin (1929) e 'Berlino - Sinfonia di una grande città' (Berlin - Die Sinfonie der Großstadt, 1927) di Walter Ruttmann.

Una guida per perdersi

Una guida per perdersi nella città cercando oggetti architettonici e scoprendo molto altro. Un invito alla passeggiata urbana critica che facilita il modo migliore di scoprire, quello di perdersi. 'Berliner Promenade' di Éléonore Muhidine, Edizioni Infolio (in francese).

 

Westfront: arte & fotografia

«Berlino è la città che meglio racchiude nella sua storia passata e contemporanea i segni di un’Europa distopica che fatica a trovare delle risposte di fronte agli effetti di una mondializzazione fuori controllo. Città delle contrapposizioni, Berlino è oggi un laboratorio nel quale si stanno sperimentando le trasformazioni che verosimilmente coinvolgeranno in futuro tutta l’Europa, il nuovo Fronte occidentale. Percorrendo la città si rimane disorientati, non ci sono più riferimenti. Distruzioni e Ricostruzioni si alternano a ritmo frenetico rimodellando senza fine il territorio.

Comunità vecchie e nuove del mondo si incrociano con giovani in cerca di futuro. Passando da un quartiere all’altro Oriente e Occidente si alternano e si scambiano, lasciando intravedere la realtà sociale che caratterizzerà il futuro.

Il lavoro si inserisce in un progetto collettivo Berlin. Moving Still con altri tre artisti visivi (Giuseppe Chietera, Domenico Scarano e Fabio Tasca) presentato alla decima Biennale dell’immagine di Chiasso». 

Al seguente indirizzo si può vedere l’integralità del progetto che comprende diversi video: robertomucchiut.com/westfront.

 
Roberto Mucchiut, autore di questo contributo, è un artista multimediale che oltre alla fotografia utilizza il suono, il video e le nuove tecnologie digitali per integrare i vari linguaggi e livelli percettivi. Collabora regolarmente con altri artisti in progetti teatrali, musicali e visuali, e produce propri progetti in vari contesti (installazioni interattive/video/sonore, performance audio-visuali, progetti fotografici e multimediali). 

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